rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Attualità Monti

Il progetto di una scuola media di Colle Oppio con i senza dimora del quartiere

La "Mazzini" ha coinvolto 76 alunni su iniziativa del prof Castelli, prendendo spunto da una canzone dei "Tetes de Bois"

Chissà se, tra i 76 alunni della scuola media "Mazzini" a Colle Oppio che hanno preso parte ad un progetto di scoperta del territorio e ascolto delle storie delle persone senza dimora, c'è qualcuno che amministrerà Roma tra vent'anni. Speriamo di sì, perché in tre mesi, grazie all'iniziativa del prof Enrico Castelli, hanno imparato un fatto ignorato da molti adulti: chi vive in strada non è un rifiuto o una categoria, ma una persona. 

Lo spunto è arrivato dalla canzone "Hobo Sapiens" dei Tetes de Boise, gruppo musicale che da poco ha compiuto trent'anni e il cui leader è Andrea Satta, papà di uno degli alunni della scuola in zona Colosseo. "Partendo dal brano - racconta Castelli a RomaToday - abbiamo deciso di raggiungere due obiettivi principali: far conoscere alle tre classi coinvolte la zona in cui vivono e vanno a scuola e poi fargli comprendere che ciò che studiano non è solo qualcosa di scritto su un libro, ma è realtà. La povertà, il disagio fanno parte di una società in cui ci sono anche sfarzo, bellezza e ricchezza. Le persone senza dimora fanno parte della quotidianità del quartiere di Colle Oppio, ma vengono visti più che altro come rifiuti, come un fastidio. Noi ci siamo andati a parlare, gli abbiamo posto delle domande". 

E così da febbraio a maggio un gruppo di pre-adolescenti ha conosciuto persone con storie diverse, drammatiche il più delle volte. E c'è stato anche spazio per capire, dai racconti di diverse associazioni del settore, come e perché si occupano dei senza dimora, tramite incontri mirati a scuola e non solo. "A seguirci in questa avventura c'era anche un fotografo - continua Castelli - Mohamed Keita (su proposta di Giulio Cederna, ndr) che ha insegnato ai ragazzi come fotografare la realtà senza per forza immortalare le persone. Per esempio cogliendo il dettaglio di un cartone lasciato a terra, apparentemente abbandonato, ma in realtà rappresentante di un giaciglio per la notte lasciato da un senza dimora". 

E così, dopo dibattiti e incontri, una canzone e l'iniziativa di un insegnante illuminato hanno cambiato la mentalità di oltre settanta ragazzini: "Prima di questo progetto - spiega il prof - avevano paura di queste persone, adesso invece hanno capito che non sono solo soggetti di compassione o disprezzo, ma persone vere che vanno viste, con cui parlare. E dal canto loro i senza dimora si sono finalmente sentiti donatori di qualcosa, non più solo persone a cui regalare qualcosa, oltre che la compassione". 

Il progetto, presentato il 7 giugno ai genitori - rimasti entusiasti - verrà sicuramente riproposto: "E lo allargheremo anche ad altre classi" promette prof Castelli. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il progetto di una scuola media di Colle Oppio con i senza dimora del quartiere

RomaToday è in caricamento