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VIDEO | Come la classe media perde lavoro e la casa: la storia di Enzo e della sua famiglia

La casa è stata recentemente venduta all'asta e dovranno liberarla il 16 settembre, ma non sanno dove andare a vivere: con la sola pensione di Enzo nessuno gli affitta un appartamento

Il sogno di acquistare la prima casa, dopo trent’anni di vita in affitto. Ma soprattutto, il desiderio di lasciare qualcosa ai propri figli. Una delle storie più comuni che ci sia: sacrificio, duro lavoro, un appartamento di proprietà. Intestato al primo figlio, facendo da garante, così che questa casa sia anche una propria eredità. Purtroppo per Vincenzo Del Gottardo, 70 anni, non c’è un felice epilogo. Anzi. Il prossimo 16 settembre l’ufficiale giudiziario busserà alla loro porta perché quella casa, nel quartiere di Torre Angela, la devono lasciare per sempre. Venduta all’asta con un forte prezzo al ribasso, pochi giorni fa.

Cos’è successo? Una situazione che complice anche la crisi degli ultimi anni, è più comune di quanto si pensi. Vincenzo e suo figlio Mirko, unici lavoratori in famiglia, erano impiegati nella stessa azienda edile. Tutto andava bene e così decidono di comprare casa nel 2005. Dopo soli 7 anni però la ditta è costretta a chiudere a causa delle difficoltà maturate con la crisi del 2008. E da li, inizia una lunga discesa per la loro famiglia: "Abbiamo provato anche a ricontrattare il mutuo, ma la banca non ha voluto sentire ragioni, ed eccoci insolventi senza colpa - spiega Vincenzo -. La cosa che mi angoscia di più è che non riusciamo a trovare nemmeno una casa in affitto. Da quando mi hanno riconosciuto la pensione, solo tre anni fa, ci siano dati da fare ma con i miei 900 euro al mese e una famiglia a carico nessuno me la da".

Mentre il figlio maggiore è andato via da Roma per trovare altre opportunità, con Vincenzo vivono la figlia 30enne, senza lavoro, e la moglie Giuseppina che si arrangia con lavori a chiamata: "Mi sono rivolto ai servizi sociali del municipio VI, ma l’unica cosa che possono fare sono strutture di accoglienza dividendoci, come le bestie - spiega Vincenzo -. A settembre farò richiesta di casa popolare ma non mi faccio illusioni. Certo, è assurdo che non ci siano soluzioni da parte dello Stato per famiglie nella mia situazione, che ha sempre lavorato e pagato le tasse, e che una casa ha anche provato a comprarla".

“Questo è quello che ormai denunciamo da tempo - dice Maria Vittoria Molinari del sindacato inquilini Asia Usb -, una classe media che, complice la crisi economica, sta sprofondando nella povertà e che per mancanza di case popolari rischiano di finire in mezzo ad una strada. Per questo ricordiamo che esiste un decreto legislativo, il 199 del 2008, che consentirebbe alle regioni di finanziare un fondo in grado di intervenire in situazioni come questa”. Legge che, nello specifico però, lascia fuori case di lusso (classificata A1 al catasto) e appare logico, ma anche alloggi civili (A2), ovvero appartamenti e situazioni come quelle di Vincenzo: “La politica deve fare una atto di responsabilità e rendere questa norma meno stringente in modo tale da poter dare un supporto a queste famiglie”, sottolinea Molinari.

E in effetti per Vincenzo, e la sua famiglia, il futuro non è affatto roseo: “E’ colpa mia se ho perso il lavoro a causa della crisi?”, si chiede. Senza un’alternativa abitativa, in una città con migliaia di alloggi vuoti. Molti all'interno dei piani di zona.

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