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Attualità Balduina / Via Giuseppe Moscati

Animalisti contro le gabbie anti-cinghiali: "Sono illegali"

Intervento dei carabinieri forestali al Gemelli, in via Moscati. Secondo gli attivisti "mancano della certificazione europea" e non solo

Gabbie per cinghiali non a norma, quindi disattivate e chiusa l'area dove sono state installate. E' quanto fanno sapere dal Partito Animalista Europeo, che nella giornata di domenica 22 gennaio si è recato con il suo presidente, Stefano Fuccelli, all'interno della struttura ospedaliera dell'Agostino Gemelli. 

Come racconta Fuccelli, in via Giuseppe Moscati, strada di accesso al policlinico del Trionfale e luogo di parcheggio per dipendenti e pazienti, sono state individuate le gabbie-trappola installate dalla Regione Lazio per catturare i cinghiali. "Abbiamo quindi chiamato i carabinieri forestali - fa sapere l'esponente animalista - perché non sono a norma". 

Secondo gli animalisti, infatti, le strutture sarebbero "prive di marcatura CE (Comunità Europea, ndr), della targhetta di identificazione macchina e matricola, dei dati del fabbricante con relative specifiche tecniche principali, dell'ente certificatore che ne attesti l'omologazione e dell'organismo notificato" si legge nella nota. Problematiche che gli animalisti avevano già sollevato in precedenza, quando le gabbie-trappola hanno iniziato a prendere piede nel 2020, per esempio nella riserva di Decima-Malafede e all'Insugherata.

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"E' una violazione non solo del decreto legislativo 81/08 Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro - specifica il Partito Animalista - ma anche delle norme comunitarie nello specifico la direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti e direttiva 2006/42/CE relativa alle macchine. Le gabbie trappola installate dall'Ente Regione Lazio sono illegali e rappresentano un pregiudizio per la sicurezza e l'incolumità pubblica e per la stessa tutela del benessere animale". Così, una volta sul posto, gli attivisti hanno chiamato i carabinieri che avrebbero, secondo l'associazione, verificato la veridicità degli illeciti "e disposto l'immediata chiusura delle gabbie e dei luoghi dove sono posizionate". Gli animalisti hanno anche fatto denuncia alla Guardia di Finanza "per ulteriori accertamenti" poiché costituirebbe reato "non soltanto la fabbricazione, la vendita e la cessione in comodato d'uso - concludono - ma anche l'utilizzo dei prodotti sprovvisti del marchio CE nonostante fosse stata da noi diffidata la stessa amministrazione ospedaliera". 

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