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Cinema Troisi, l'isola che non c'era è realtà: si avvera il sogno dei "ragazzi del Piccolo America"

Le immagini dalla presentazione del Cinema Troisi, a Trastevere, dopo un lungo lavoro di recupero. Presente anche la regista di Titane, vincitore della palma d'oro al festival di Cannes 2021

“Un’isola che non c’era, ma che oggi c’è per tutte le persone di questa città”. Valerio Carocci, presidente dell’associazione Cinema America, trattiene a fatica la grande emozione di poter finalmente aprire al pubblico il Cinema Troisi .

E lo fa a nome del gruppo, di quei ragazzi che dieci anni fa si sono trovati fianco a fianco per salvare una storica sala dalla demolizione (il cinema America, appunto), poi per organizzare le arene cinematografiche estive, ed infine per il grande progetto di restituire alla città una storico cinema come questo, dopo 8 anni dalla sua chiusura.

Completamente rinnovato, il Cinema Troisi non è solo una sala cinematografica, ma ha anche una luminosissima terrazza, uno spazio polifunzionale per mostre ed eventi e soprattutto un’aula studio-biblioteca con 80 postazioni, completamente gratuita, aperta per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. “Per noi davvero un giorno di festa -  dice Carocci. Siamo forse stati dei pazzi, ma ci crediamo. Soprattutto al valore che questo spazio, un bene pubblico, può avere per la città".

Prima proiezione, martedì 21 settembre con il film trionfatore l’ultimo festival di Cannes, Titane della regista francese Julia Ducournau, in anteprima e in esclusiva nazionale. A seguire, dal 30 settembre, il Troisi ospiterà uno dei film-evento dell’anno, il nuovo, attesissimo 007, No Time to Die di Cary Fukunaga con Daniel Craig e distribuito da Universal Pictures International Italy.

La storia dei ragazzi del Piccolo America

L’Associazione Piccolo America nasce nel settembre 2014 dall’esperienza di “Assemblea Giovani al Centro”, un collettivo di ragazze e ragazzi delle scuole del centro di Roma, principalmente provenienti dalla periferia, che dal 2011 cercavano spazi dove dare vita a un’alternativa culturale al consumo connesso alla movida e al turismo. Quella prima assemblea permanente porta alla formazione del collettivo degli occupanti del Cinema America, un gruppo eterogeneo che dà vita alla vivace esperienza culturale di via Natale del Grande. 

Oggi, tuttavia, al Piccolo America la definizione di associazione sta stretta. Il gruppo è in realtà un’entità molto più vasta e fluida: un collettivo composto da amici, ma anche una rete che coinvolge genitori, nonni, fratelli e amici che partecipano spesso agli eventi e aiutano con le loro idee e competenze, rendendo l’esperienza una vera e propria famiglia allargata che si attiva a seconda delle necessità.

Tra le iniziative promosse in questi anni, ricordiamo gli Schermi Pirata, che hanno portato le immagini dei grandi film sui muri e i monumenti della città, e Il Cinema in Piazza, che ha coinvolto gran parte del mondo cinematografico italiano e internazionale, da Asghar Farhadi a Paul Schrader, da Jeremy Irons a Ken Loach, e poi tra gli altri Stefania Sandrelli, Wim Wenders, Paweł Pawlikowski, Mathieu Kassovitz, JR, Roberto Benigni, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Paola Cortellesi e Carlo Verdone, senza dimenticare i compianti maestri Bernardo Bertolucci, Ennio Morricone, Gigi Proietti, Ettore Scola e Francesco Rosi. Definire il Piccolo America è complicato per i suoi stessi protagonisti: è per questo che loro preferiscono farsi chiamare semplicemente i ragazzi del Cinema America.

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La storia della Sala Troisi

Il Cinema Troisi è ospitato all’interno dell’edificio dell’ex GIL, progettato nel 1933 da Luigi Moretti e inaugurato nel 1937. Il progetto del giovane architetto ventiseienne, salutato sin da subito come un modello di riferimento per strutture analoghe nel resto del Paese, ha subito nei decenni molteplici trasformazioni d’uso, fino alla suddivisione tra Regione Lazio e Roma Capitale che ne ha compromesso definitivamente la circolarità funzionale.

La sala cinematografica viene rilevata nel 1997 dal Circuito Cecchi Gori, che la ristruttura cambiandone il nome da Cinema Induno a Sala Troisi, senza preservare le peculiarità storico-architettoniche della struttura.

Nel 2015, dopo un ulteriore passaggio di proprietà alla Ferrero Cinemas, Roma Capitale rientra in possesso dell’immobile con uno sgombero forzoso, pubblicando poi una gara per il reperimento di soggetti idonei alla gestione, aggiudicata dal Piccolo America. Concessione rimasta bloccata per circa tre anni da diversi ricorsi al TAR e Consiglio di Stato, vinti dai ragazzi del Cinema America, assistiti sempre dall’avvocato Claudio Giangiacomo. L’associazione tuttavia, entrata in possesso dell’immobile, registra unitamente agli uffici di Roma Capitale una difformità urbanistica e catastale, aggravata da vari abusi edilizi, trovandosi così costretta a impegnarsi in una completa e imprevista opera di regolarizzazione, nonché a prevedere un più ampio intervento di restauro e risanamento conservativo progettato dagli architetti Raffaella Moscaggiuri e Claudia Tombini, che ne hanno seguito anche la direzione lavori. Le attività di restauro sono state eseguite con la supervisione della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma.


 

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