Privacy violata al cimitero Flaminio: feti sepolti con i nomi delle mamme
Nel cimitero del Flaminio finiscono i bambini mai nati per i quali, le madri, non hanno dato consenso alle esequie. Il loro nome però, in spregio alla privacy, compare sulle sepolture
Ha trovato il proprio nome, insieme a quello di tante altre donne, scritto su una croce. Perchè lì, nel cimitero di Prima Porta, è stato seppellito il suo feto.
La privacy
E’ diventato virale il post di una ragazza romana che, tramite il social network, ha provato a denunciare quanto accadutole definendolo "scandalosamente assurdo". Una vicenda che, secondo la diretta interessata, porta a concludre che "la mia privacy è stata violata”, perchè sul cartellino che identifica quella sepoltura, al Flaminio, ora compare proprio il suo nome.
Il racconto su facebook
“Nel momento in cui firmai tutti i fogli relativi alla mia interruzione terapeutica di gravidanza, mi chiesero: 'Vuole procedere lei con esequie e sepoltura? Se sì, questi sono i moduli da compilare'. Risposi che non volevo procedere, per motivi miei, personali che non ero e non sono tenuta a precisare a nessuno. Avevo la mente confusa, non ho avuto la lucidità sufficiente per chiedere cosa succedesse al feto”.
Cosa prevede la normativa
Ma che tipo di sepoltura ricevono i feti? “In assenza di un quadro organico per il trattamento dei feti e dei bambini mai nati che possa armonizzare la disciplina - si legge sul sito di Ama - questo tipo di sepoltura è disciplinata dai commi 2, 3 e 4 dell'art. 7 del D.P.R. 285/90 (Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria)”. In sintesi: i “prodotti del concepimento” sino alla 20^ settimana vengano sepolti su richiesta dei familiari. In assenza di questa sono considerati “prodotti abortivi” e trattati come rifiuti speciali ospedalieri dalle ASL competenti. Invece “i prodotti del concepimento dalla 20esima alla 28esima settimana oppure i feti oltre la 28esima settimana, vengono sepolti su richiesta dei familiari o, comunque, su disposizione della Asl”.
Il cimitero degli Angeli
Esistono diverse opzioni che la Capitale mette a disposizione dei romani. Dal 2012, nel cimitero Laurentino, è istituito un apposito spazio: il “cimitero degli Angeli”. L'area, che si estende per circa 600 mq, è introdotta dalla presenza di due statue di marmo raffigurante, appunto, un angelo. E’ una simbologia “non necessariamente religiosa”, viene specificato nell’apposita sezione che Ama gli ha riservato. L’immagine è infatti spesso associata alla prima infanzia “come archetipo di innocenza e di purezza”. Lì vengono sepolti i feti, su espressa richiesta delle loro madri.
Dopo la ventesima settimana
Ma la gestione delle sepolture, per i bambini mai nati, come si accennava, differisce in funzione del loro sviluppo e delle scelte delle relative madri. I cosiddetti “prodotti del concepimento” dalla 20^ alla 28^ settimana, come anche i feti oltre la 28^ settimana, vengono sepolti su richiesta dei familiari o, comunque, su disposizione della ASL. Per entrambe i casi, dal 1990 esiste un’apposito spazio all’interno Cimitero di Prima Porta. Lì vengono accolti anche, in fosse singole contraddistinte da una croce, i prodotti del concepimento o i feti le cui madri non avevano autorizzato le esequie. Paradossalmente, come nel caso segnalato nel post divenuto virale, su quelle croci compaiono proprio i nomi delle mamme.
Il simbolo cristiano
C'è dell'altro. La ragazza che, su facebook, ha raccontato "questa assurda vicenda" ha ammesso di aver provato "rabbia e angoscia" anche per un altro motivo. Questi sentimenti sono nati "nell'aver visto che, senza il mio consenso, altri abbiano seppellito mio figlio con una croce, simbolo cristiano, che non mi appartiene".