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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Chi ha metta. Chi non ha prenda", le ceste di solidarietà sui marciapiedi di Roma

Un'iniziativa nata ai tempi del Coronavirus da una coppia romana. Raccolta alimentare per sostenere famiglie bisognose e ceste su marciapiedi e muretti per permettere a tutti di contribuire

"Chi ha metta. Chi non ha prenda. Insieme #andràtuttobene". Lo si legge su ceste e cassette della frutta vuote appoggiate sui marciapiedi, sulle ringhiere, sui muretti della città.

Via Tovaglieri, Largo Augusto Corelli, via delle Acacie, via delle Robinie, via di Tor Sapienza sono solo alcune delle strade che in queste ore stanno diventanto protagoniste di solidarietà. Alle spalle dell'iniziativa c'è "Una mano solidale", non un'associazione, ma un progetto nato ai tempi del Coronavirus da una coppia di romani per sostenere i più bisognosi.

"Una mano solidale", raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà

Circa 10 giorni fa, la coppia residente a Centocelle ha lanciato una campagna di solidarietà nei confronti di coloro che, sul territorio romano, stanno vivendo un disagio profondo, con l'obiettivo di riportare il sorriso nelle case e soprattutto qualcosa da mangiare.

"Tutto è partito dalla telefonata di una persona di mia conoscenza in lacrime, perché in tasca aveva solo 2,50 euro e non sapeva come andare avanti" - ci racconta Tito Bisson fondatore dell'iniziativa "Una mano solidale" insieme alla sua compagna - Così sono andato a farle la spesa e gliel'ho portata davanti casa. Da lì ho pensato: 'Perché non provare ad attivare una raccolta solidale?'".

Insieme ad un gruppo di amici Tito ha aperto le pagine Facebook e Instagram di "Una mano solidale" e ha iniziato a diffondere la sua voglia di aiutare: "Abbiamo avviato una raccolta alimentare per aiutare le famiglie più in difficolta, ad oggi abbiamo raggiunto 4 nuclei famigliari, possiamo fare di più. Chiunque vuole unirsi a questa iniziativa di solidarietà è il ben venuto, basta un piccolo gesto per far sentire ai più deboli che nessuno si scorda di loro", si legge in un post pubblicato su Facebook.

Alla raccolta alimentare portata direttamente alle famiglie si è presto unita - grazie alla collaborazione di tutti - l'iniziativa dei cesti sparsi per le vie della città

"Siamo partiti aiutando una famiglia di viale Ciamarra - ci racconta Tito Bisson - poi abbiamo iniziato ad aiutare due persone anziane di Centocelle, una coppia di ragazzi di Torre Angela, una famiglia di 5 persone di Torre Gaia. Ci hanno già contattato dei parroci per poter sostenere anche altre famiglie sparse sul territorio romano". Da lì, anche prendendo spunto da quanto accaduto nelle vie di Napoli, I fondatori di "Una mano solidale" hanno iniziato a posizionare delle ceste vuote in vari punti della città. Sulla pagina Facebook, inoltre, è stata pubblicata una spesa indicativa delle cose che possono essere inserite nei cesti, beni di prima necessità, che non si rovinino e che abbiamo lunga scadenza. Pasta, passata di pomodoro, scatolame, olio, sono solo alcuni degli esempi.

Come contribuire all'iniziativa di Una mano solidale

"Montate dei cestini, mandate delle foto dove li avete installati, scrivendo indirizzo e numero civico - sono le indicazioni pubblicate da Una mano solidale sui social - verremo a mettere un arcobaleno ben visibile, lo condivideremo pubblicandolo sulla nostra pagina, provvederemo a mettere cibo se dovesse mancare per più di un giorno, collaborando nessuno rimarrà senza un pasto. Insieme ce la faremo".

Per ora ci sono 7 cesti posizionali nei quartieri di Centocelle, Tor Sapienza, Tor Tre Teste, ma la speranza di Tito Bisson è che questa iniziativa diventi virale estendendosi a tutta Roma e a tutto il territorio nazionale.

"Qualche giorno fa - ci racconta Bisson - ho portato olio e sale ad una signora di 86 anni, quando li ha visti si è emozionata, mi ha detto che era moltissimo che non li vedeva in casa. Ci sono tante persone che hanno bisogno - prosegue il fondatore di "Una mano solidale" - per questo, anche una volta che l'emergenza terminerà, stiamo pensando di proseguire questa iniziativa per evitare delinquenza, atti folli e permettere a tutti di farsi un piatto di pasta".
 

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