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Centro migranti di Ponte Galeria, aree inagibili dopo la protesta: dimesse 28 persone

La decisione del Garante dopo il sopralluogo dei consiglieri Bonafoni e Capriccioli. Giorni fa un incendio appiccato dagli ospiti per protesta ha distrutto quattro settori ora chiusi

Ventotto persone dimesse e quattro aree del Centro chiuse. Ieri al Cpr (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Ponte Galeria è intervenuto Stefano Anastasia, il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, a seguito di un sopralluogo effettuato dai consiglieri regionali Alessandro Capriccioli e Marta Bonafoni, capigruppo rispettivamente di +Europa Radicali e della Lista Civica Zingaretti. 

"Da qualche giorno - spiega Anastasia - gran parte del settore maschile del Centro versava in condizioni inadeguate alla ospitalità dei trattenuti, considerato che la protesta di venerdì scorso ne aveva reso sostanzialmente inagibile almeno quattro reparti. Gran parte degli ospiti, anche sotto le forti piogge dei giorni scorsi sono stati costretti a dormire all'aperto. Grazie all'azione congiunta di enti e istituzioni diverse, a partire dalla Clinica legale sull'immigrazione dell'Università di Roma Tre, che per prima ha ricevuto la denuncia dei trattenuti e me la ha segnalata, è stato possibile affrontare le criticità più gravi, ma ancora molto resta da fare, in modo particolare sulle cause della protesta".

Già, secondo quanto rilevato dal Garante, tra le condizioni di disagio forte vissute dagli ospiti del centro ci sarebbe l'impossibilità di comunicare con l'esterno. "Gli viene vietato ingiustificatamente l'uso di telefoni personali" denunciano ancora Bonafoni e Capriccioli. "Già a luglio avevamo fatto presente la cosa alla Prefetta, segnalandole le tensioni che un simile regime stava alimentando all'interno del Centro. Non posso, quindi, che rinnovare il mio auspicio che questo divieto sia rapidamente superato. D'altro canto, devo dare atto al direttore generale della Asl Roma 3 di aver provveduto celermente alla riattivazione della collaborazione con il Centro che gli avevo sollecitato a seguito della visita di luglio"

Oltre alla chiusura delle parti inagibile del Cpr e l'allontanamento dei 28 migranti, è stato anche sottoscritto un protocollo con la Asl, "grazie al quale - spiegano ancora i consiglieri - le problematiche sanitarie degli ospiti potranno essere gestite in modo regolare, superando l'emergenza che ha caratterizzato l'ultimo anno. Sono risultati che salutiamo con sollievo, vista la situazione drammatica che ci si è presentata davanti agli occhi ieri: ma occorre continuare a vigilare sugli sviluppi della vicenda e sulle condizioni delle persone ancora presenti nel Cpr. Resta il fatto, non ci stancheremo di ribadirlo, che strutture come queste sono di per sè lesive della dignità e della libertà delle persone, e quindi andrebbero abolite". 

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