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Attualità Prima Porta / Via Tiberina

Catturato il serpente nascosto nell'agriturismo: si era rifugiato nel quadro elettrico

La cattura è stata eseguita da Lunerti: "Ha rischiato di mandare in black out tutta la struttura"

Aveva scambiato il quadro elettrico dell’agriturismo in una tana per l’inverno. E così il serpente, un biacco lungo più di un metro e mezzo, è rimasto per due giorni nascosto nel groviglio di cavi. Rischiando di mandare in corto circuito l’impianto dell’intera struttura ricettiva, che si trova sulla via Tiberina.

Come era finito nell'agriturismo

“Questo serpente si era introdotto attraverso i corrugati, probabilmente attratto dal calore. Ma la sua presenza all’interno del quadro elettrico rischiava di fare danni seri e non poteva certo restarvi” ha spiegato Andrea Lunerti, chiamato dal direttore dell’agriturismo per eseguire la cattura dell’animale.

Al di là del black out, come avviene sempre in questi casi, la paura principale è legata al non saper riconoscere che tipo di serpente sia. Spesso, infatti, i biacchi vengono scambiati per delle vipere. “Il biacco non è un animale velenoso, però questo non significa che non sia pericoloso. Parliamo infatti di una specie molto mordace, che ha un’ottantina di denti ad uncino che una volta conficcati nella pelle, per rimuoverli, possono provocare delle lacerazioni”.

Una specie non velenosa ma mordace

Il biacco, specie comune e spesso avvistata in ambienti antropizzati, non va quindi preso con leggerezza. “E’ sempre meglio non cimentarsi nella cattura, se non si ha dimestichezza. Il loro morso è velocissimo, avviene in un quarto di secondo, quindi è più rapido di una vipera” ha ricordato Lunerti.

L’esemplare, una femmina di oltre un metro e mezzo di lunghezza, è stata catturata e liberata in natura. “L’abbiamo rilasciata sull’albero della pace, come spesso facciamo al rifugio del lupo” ha spiegato Lunerti che, per eseguire la cattura, ha ammesso di essere stato anche morso un paio di volte. “Non essendo una specie velenosa, non ho voluto ricorrere ad uncini ed alle lunghe pinze che uso in quei casi. Ma si era nascosta in un groviglio di cavi, e non è stato semplice farla uscire da lì”. Dopotutto aveva deciso di rimanervi per l’inverno. Lo passerà invece a Morlupo, dov’è stata rilasciata. 
 

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