rotate-mobile
Attualità Canale Monterano

Crolla il fico del convento di don Bastiano nel Marchese del Grillo

La pianta resa celebre nella pellicola di Mario Monicelli si trova nella città fantasma della riserva naturale di Monterano

“Adesso, pure io posso perdonare chi mi ha fatto male: in primis, al Papa, che si crede il padrone del cielo, in secundis, a Napulioune, che si crede il padrone della Terra, e per ultimo al boia, qua, che si crede il padrone della morte, ma soprattutto, posso perdonare a voi, figli miei, che non siete padroni di un cazzo". Così il compianto Flavio Bucci, nei panni di don Bastiano, si preparava a morire sul patibolo della Roma papalina con un colpo di ghigliottina nel film Il Marchese del Grillo. Saio che l'attore, morto a 73 anni nel febbraio del 2020, indossava anche quando incontrava il Marchese Onofrio Del Grillo all'interno del convento di San Bonaventura, nella città fantasma che si trova nella riserva naturale di Canale Monterano, comune della provincia di Roma. Convento caratterizzato dalla presenza al suo interno di una antica pianta di fico, divenuta celebre nel film di Mario Monicelli. Un albero talmente celebre a livello cinematografico da diventare una notizia, nel momento in cui la pianta è crollata in parte.

"Un giorno triste per il fico di Monterano - si legge sulla pagina facebook della Riserva Naturale Regionale Monterano -. Tutto si trasforma. Oggi (domenica 26 giugno ndr) dobbiamo dare una brutta notizia a chi ama Monterano: il fico del convento di San Bonaventura, o come lo chiamano alcuni "di Don Bastiano" dal celebre film di Monicelli il Marchese del Grillo, ha visto il distacco di buona parte del tronco con le ramificazioni collegate. Due branche principali, nella normale evoluzione fisiologica della pianta, si sono schiantate a terra, fortunatamente senza arrecare danno alcuno al monumento. Da domani (oggi ndr) procederemo con la rimozione delle parti danneggiate dell'albero, con il supporto della Soprintendenza competente per la tutela del bene architettonico, e  con una verifica dei polloni sopravvissuti, sperando che questa icona della nostra Monterano possa tornare presto ad essere il suggestivo "quadro" che conosciamo, comunione tra architettura, storia e natura".

Uscito nelle sale cinematografiche nel 1981, per la regia di Mario Monicelli, Il Marchese del Grillo è una delle più famose interpretazioni di Alberto Sordi, assieme a Paolo Stoppa ed appunto Flavio Bucci nei panni di don Bastiano. Cult la scena in cui il compianto attore romano porta un "franzoso", un soldato francese dell'armata napoleonica, nel convento dove si trova don Bastiano, in reatà un brigante che verrà poi giustiziato con la gighiottina in una scena del film. All'interno, della chiesa abbandonata (nel 1981 come oggi) ben visibile il fico centenario che si trova nella città fantasma che si trova fra Roma e Viterbo. 

Crollo fico convento (foto Riserva Naturale Regionale Monterano)

I film girati a Monterano

Luogo di bellezza inaudita la riserva naturale di Monterano custodisce la “città fantasma” più spettacolare del Lazio, adagiata su un panoramico acrocoro tufaceo a sorvegliare sorniona la vallata. La chiesa ed il convento annesso furono progettati dal Bernini e realizzati sotto la direzione di Mattia De’ Rossi tra il 1677 e il 1679, su incarico di Papa Clemente X Altieri. Oltre al Marchese del Grillo, sono stati decine le pellicole cinematografiche girate nell'area di Canale Monterano.

Come si legge sulla pagina ufficiale del comune di Canale di Monterano: "Che cosa hanno in comune il leggendario "Ben-Hur", undici premi Oscar, e il trasgressivo "Così fan tutte di Tinto Brass"? "Il vangelo secondo Matteo", capolavoro di Pierpaolo Pasolini, e "Antropophagus" di Joe D"Amato? "I tre volti della paura" e "Brancaleone alle crociate", "Il marchese del Grillo" e "Ladyhawke", "Demoni" e "Speriamo che sia femmina"? Hanno sicuramente in comune due cose: essere momenti importanti della filmografia italiana e internazionale e soprattutto aver diviso con gli altri una location d'eccezione, uno splendido territorio, il territorio di Canale Monterano, solcato dalle acque del Mignone e del Bicione, caratterizzato dalle antiche rovine di Monterano, da quella piccola gemma che si chiama Stigliano e da quel posto incantato che è l'Eremo di Montevirginio.

"Il rapporto tra Canale e il cinema nasce da un particolare a prima vista banale e certamente poco romantico. Prima che luogo d'arte e di natura incontaminata, il nostro territorio possedeva il requisito della vicinanza a Roma e agli studi cinematografici di Cinecittà, e Canale Monterano, così come tutto l'hinterland romano, poteva essere raggiunto in poco più di un'ora, permettere riprese in esterna a basso costo, mettere a disposizione i suoi scenari storico-naturali per la realizzazione di centinaia di opere cinematografiche - si legge ancora sul sito internet del comune della provincia romana - .Fa un certo effetto pensare che le scene di molti film siano state girate negli stessi luoghi in cui generazioni di canalesi (e non solo) hanno pescato, corso, passato serenamente le pasquette, così come il cinema, a Canale, non fu e non sarà mai solo la storia di una scenografia naturale, ma la vicenda di uomini e donne che in quella scenografia hanno pure vissuto e lavorato".

Le dieci location del Marchese del Grillo

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crolla il fico del convento di don Bastiano nel Marchese del Grillo

RomaToday è in caricamento