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Blocco degli sfratti, la Corte Costituzionale pubblica le motivazione della sentenza che ne conferma legittimità

Unione Inquilini: "Ma le ordinanze sono ripartite, serve quindi una cabina di regia con tutte le organizzazioni e i soggetti coinvolti"

Sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha rigettato la richiesta di illegittimità della sospensione degli sfratti durante la pandemia, avanzata da Confedilizia tramite i tribunali di Trieste e Savona. A darne notizia è l'Unione Inquilini, sindacato che si era costituito in giudizio presentando una serie di memorie a sostegno dello stop. 

“Un’ingerenza nel diritto al pacifico godimento dei beni è ammissibile - si legge nelle motivazioni, come riporta il sindacato - ove sussista un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale della comunità e la salvaguardia dei diritti dell’individuo.” "Fare il contrario - commenta Unione Inquilini - sarebbe stato un atto di irresponsabilità, configurabile come un atto che avrebbe messo ulteriormente a rischio la salute della collettività, già così pesantemente colpita".

Gli sfratti, però, dal 1° luglio sono ripresi come annunciato dal Prefetto Matteo Piantedosi. "Malgrado siamo ancora nello stato d’emergenza sanitaria - prosegue il comunicato - , gli sfratti sono ripresi e già in molte città vi sono evidenti segnali di una situazione sempre più drammatica, vista l’impossibilità delle amministrazioni di garantire il passaggio da casa a casa".

La richiesta di una cabina di regia è quindi sempre più attuale e insistente "con tutti i soggetti interessati, ai fini di un governo sociale degli sfratti e impedire che le famiglie vengano messe per strada. C’è una congiuntura economica e sociale disastrosa e, inoltre, la pandemia mostra segni di preoccupante ripresa".


 

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