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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Differenziata per locali e negozi: i nuovi bidoncini invadono i marciapiedi del centro

Sono i mini cassonetti del nuovo porta a porta a regime da metà dicembre. Il I municipio: "Serve soluzione alternativa"

Stanno spuntando accanto a tavolini e dehors, o peggio ancora affiancano i vecchi secchioni per la raccolta stradale. Di ultima generazione con tag e microchip per stanare i "furbetti" che non differenziano, i bidoncini della nuova raccolta porta a porta per le utenze non domestiche hanno un difetto difficile da ignorare, specie in piazze e vie del centro storico: occupano, voluminosi, il marciapiede. Appoggiati al muro o sul ciglio della strada, sono quattro per ogni esercizio commerciale, come le frazioni che i negozianti devono separare. Fanno parte del nuovo kit consegnato dalle quattro ditte esterne che hanno vinto il bando per il servizio, prima in capo direttamente ad Ama, partito da poche settimane e a regime da metà dicembre.  

Finora i titolari di bar, locali e ristoranti lasciavano sacchetti, carta e plastica a fianco dei normale cassonetti stradali a degli orari di passaggio prestabiliti (non sempre rispettati, con conseguente accumulo di immondizia in strada). Il modello Raggi promette di ampliare la mappatura delle utenze coinvolte (85mila contro le 20mila del servizio precedente), di incrementare i passaggi degli operatori e di innalzare così la percentuale di rifiuto differenziato. Ma sorge un problema non da poco: i bidoncini del porta a porta dove si mettono? "Molti negozianti non hanno spazio sufficiente" spiega Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti Roma. E non solo, "tenere dentro l'umido può creare problemi sul piano igienico sanitario". 

Fuori però sarebbe vietato dalla normativa sull'occupazione di suolo pubblico. E i vigili potrebbero multare, a ragione, gli esercenti. "Abbiamo parlato con la Polizia locale chiedendo un momento transitorio di tolleranza, nel frattempo Ama e le ditte private ci hanno assicurato di cercare soluzioni diverse, tarate sui singoli casi". Ad esempio, bidoncini di dimensioni adeguate agli spazi interni. Anche perché, altro problema ancora, i sacchetti consegnati insieme ai secchi, in più di un caso, sono risultati troppo piccoli rispetto al contenitore. Un gran pasticcio. 

A chiedere aiuto all'azienda partecipata dei rifiuti anche il I municipio, sollecitato dai negozianti. "Il sistema va a regime il 14 dicembre e ancora non si sono visti cambiamenti sotto questo aspetto, stanno dando bidoncini troppo grandi per molte attività commerciali del centro storico" commenta l'assessore all'Ambiente di via della Greca Anna Vincenzoni. "E' stato fatto un censimento sul numero di ristoranti ma se non si è valutata la grandezza avrebbero potuto anche non farlo". Anche perché, con ulteriori contenitori di immondizia sui marciapiedi, talvolta scambiati da cittadini e turisti come normali bidoni di conferimento, è un po' come avere una seconda raccolta stradale ordinaria.

A puntare il dito contro i nuovi mini cassonetti che stanno invadendo le vie da Trastevere all'Aventino anche Viviana Di Capua, presidente dell'Associazione abitanti del centro storico. E con una lettera al Prefetto e al Questore di Roma ha sottolineato accanto al fattore decoro anche quello sicurezza. "Le norme che regolavano l’attenzione per l’antiterrorismo furono tali da vedere ritirati tutti i contenitori di ghisa - si legge nella lettera - utili alla raccolta rifiuti nelle strade, collocando al loro posto trespoli con buste trasparenti, ci chiediamo come si possa ora derogare a quanto disposto". 

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