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Attualità Arcinazzo Romano

Il piccolo comune alle porte di Roma che ospita 80 profughi ucraini

Arcinazzo Romano, nemmeno 1.300 abitanti, si mobilita per accogliere le famiglie in fuga dalla guerra in Ucraina

Nemmeno 1.300 abitanti, una popolazione in calo dell'1,5% tra il 2015 e il 2020 secondo i dati Istat, età media superiore ai 50 anni e una presenza di stranieri intorno al 2%: Arcinazzo Romano, circa 80 chilometri da Roma, non ha le caratteristiche di un grande comune in crescita, eppure ha aperto le braccia a chi soffre e chi fugge dalla guerra

Da sabato 30 aprile, infatti, nella cittadina in provincia di Roma - una delle ultime prima che inizi la provincia di Frosinone - hanno trovato ospitalità 77 persone scappate dall'invasione russa in Ucraina. All'inizio erano 56, poi sono aumentati nel giro di nemmeno quarantotto ore: "Vengono un po' da tutti i principali centri del Paese in guerra - spiega il giovane sindaco Luca Marocchi, 33 anni, eletto nel settembre 2020 - quindi anche da Mariupol e da Kiev". 

Già dall'inizio della guerra, Arcinazzo Romano aveva dato disponibilità a ricevere le famiglie: "Così appena ce n'è stato bisogno - prosegue il primo cittadino - la protezione  civile regionale li ha inviati qui, anche grazie alla disponibilità del residence Traiano Imperatore che li ospita. Parliamo di 30 bambini, 7 uomini e 40 donne". La convenzione tra la struttura e la Regione viene sovvenzionata dai fondi europei "ma per il resto, per le esigenze quotidiane e le attività che gli organizziamo per riportarli alla normalità, sono tutte a spese della comunità cittadina, dell'amministrazione. In base alle esigenze, mettiamo mano al portafoglio". 

Le giornate passano tra attività sportive e ludiche, come la domenica al parco avventura nelle vicinanze. "Ci stiamo adoperando anche per far partire dei corsi di italiano - prosegue Marocchi - e per inserire tutte le bambine e i bambini nella nostra scuola. Qui ad Arcinazzo abbiamo le elementari, mentre ad Affile che è confinante ci sono le medie. Stiamo organizzando anche qualcosa con la società di calcio, per integrare i bambini e i ragazzi". Sabato 30 aprile, appena arrivati, i primi profughi sono stati festeggiati con una cena nel residence dov'erano presenti anche i sindaci di Trevi nel Lazio e Piglio, il presidente del parco Monti Simbruini Domenico Moselli, oltre alla consigliera regionale del Pd Michela Califano e il parroco don Crispino Bunyakiri.

Ad Arcinazzo Romano non avevano mai visto così tanti stranieri tutti insieme: "Non ho ricordo di esperienze d'accoglienza come questa - conclude Marocchi - e devo dire che la reazione dei cittadini è stata esemplare. Tutti si sono attivati, hanno chiesto come dare una mano, donando denaro e abiti tutti i giorni". 

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