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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Piano di zona Romanina, staccata l'acqua a un palazzo abitato da anziani

Il distacco è avvenuto in seguito all'accumularsi di una morosità. Asia Usb: "Acea rispetti la salute pubblica. Questi inquilini hanno pagato per anni affitti più alti del dovuto senza intervento delle istituzioni"

Un’intera palazzina è rimasta senz’acqua a causa di un distacco effettuato da Acea. Lo stabile si trova in via Tosato 6, a Romanina, all’interno di un piano di zona realizzato in regime di edilizia agevolata, costruita con un finanziamento che vincola gli appartamenti ad essere affittati persone over 65 e per questo abitata soprattutto da anziani.  

A denunciare l’accaduto è il sindacato Asia Usb: “In piena pandemia e in spregio a qualsiasi comportamento che rispetti la salute pubblica è stato impedito alla signora Pina, ammalata di polmonite, riportata a casa oggi dall'ospedale, di accendere i termosifoni, come prescritto dai medici che l'hanno dimessa. Ma nello stesso palazzo ci sono persone invalide gravi e la mancanza dell'acqua mette a rischio la loro salute”. Asia Usb, prosegue la nota, “denuncia questo grave fatto e fa appello alle autorità preposte a garantire la salute pubblica e ‘il ripristino della legalità nei piani di zona’ a intervenire con urgenza e fare riallacciare l’acqua”.

Non è la prima volta che la palazzina si ritrova senza servizi essenziali. Nel gennaio del 2019, Romatoday aveva raccontato la storia di questo immobile in quanto era stata staccata la corrente elettrica. In seguito a un contenzioso tra la cooperativa proprietaria e quella che aveva in gestione lo stabile, infatti, il giudice aveva sospeso temporaneamente il versamento degli affitti e anche le utenze non sono più state pagate. 

Qui la verità della cooperativa proprietaria in merito al distacco dell'acqua

“Non dobbiamo dimenticare che dal 2007 al 2013 questi inquilini, così come accaduto in molti altri piani di zona, hanno versato affitti e oneri accessori più alti del dovuto”, denuncia Angelo Fascetti di Asia Usb. "Questa situazione è figlia dei mancati controlli e interventi nei piani di zona da parte delle istituzioni preposte". Nel 2013 il dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, infatti, al termine di un “procedimento di autotutela” ha stabilito il taglio dei canoni in quanto dal conto finale non era stato sottratto il finanziamento regionale, pari al 90 per cento dell’investimento totale. L’ammontare degli affitti, con variazioni in base alle metrature, era passato da 360 euro mensili a 95.

È in questo quadro che, nel tempo, si è accumulata una morosità di oltre 13mila euro. Secondo quanto apprende Romatoday, l’erogazione dell’acqua era stata sospesa il 9 aprile, dopo un primo sollecito che risale al luglio 2020. Oggi invece Acea è intervenuta per staccare i tubi di un riallaccio effettuato autonomamente. Mentre in primavera del 2020, durante i primi mesi di quarantena, i distacchi erano stati sospesi per motivi sanitari, in questo momento non c’è alcuna indicazione che garantisce l’erogazione di un servizio essenziale come l’acqua. Nell’immobile, inoltre, vivono anche tre famiglie entrate negli anni successivi che hanno sempre pagato affitti e oneri richiesti. Anche a loro è stata staccata l’acqua. 

Contattata in merito, la presidente del VII municipio Monica Lozzi ha dichiarato di essersi attivata per contattare Acea e valutare un possibile piano di rateizzazione così da poter riallacciare l’utenza.

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