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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Regione anticipa i richiami Astrazeneca: ma per molti è impossibile rispondere al messaggio

Possibilità di anticipare la seconda dose di Astrazeneca, ma non mancano gli intoppi: in tanti hanno segnalato l'impossibilità di confermare "entro le 24 ore" la propria disponibilità così la Regione ha raddoppiato i tempi per la risposta

La Regione Lazio anticipa i richiami Astrazeneca. Da venerdì sera sono partiti gli sms indirizzati a chi vorrà sottoporsi alla seconda somministrazione del vaccino, sempre con Astrazeneca, anticipando fino al 56esimo giorno dalla prima dose: senza attendere dunque i tre mesi precedentemente stabiliti. La Pisana vuole correre più della variante Delta e immunizzare più persone possibili. 

Il Lazio anticipa i richiami Astrazeneca

La campagna per l’anticipo dei richiami Astrazeneca è iniziata, ma non sono mancati gli intoppi. I “vaccinandi” Astrazeneca contattati via sms dalla Regione Lazio avevano 24 ore di tempo, ora ampliate a 48, per confermare l’anticipo della seconda dose, ma in tanti hanno segnalato il malfunzionamento della procedura. “Il sistema non va, è completamente in tilt” - scrivono coloro che sono rimasti appesi all’invio del messaggio di conferma per anticipare il richiamo: impossibile recapitare la risposta e dunque accedere alla seconda somministrazione anticipata di Astrazeneca. 

Caos sms: impossibile rispondere per anticipare il vaccino

Dall'invio del messaggio molti di coloro che ci stanno provando hanno la timeline degli SMS costellata di punti esclamativi. Invio non riuscito. Così decine di messaggi “VACC1001” (questa la risposta da dare alla Regione ndr.) sono rimasti sospesi. Un nostro lettore ci ha provato anche nel cuore della notte, nulla da fare: pure i messaggi inviati tra le 3 e le 4:30 non sono mai giunti a destinazione. Questa mattina identica storia. 

Forse per i server intasati, forse per altri imperscrutabili problemi tecnici i “vaccinandi” che hanno aderito agli Open Day AstraZeneca, organizzati proprio dalla Regione Lazio per incrementare il ritmo di vaccinazioni non possono rispondere, “eppure - raccontava stamattina l'uomo a RomaToday - dobbiamo rispettare l’obbligo di farlo ‘entro e non oltre 24 ore dalla ricezione’ del messaggio”. Una corsa contro il tempo.
 

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“Ieri ho ricevuto dalla regione lazio un SMS per richiamo (open day anticipato) Astrazeneca .La beffa è che il numero per rispondere con SMS per aderire non è abilitato agli SMS in entrata quindi chi ha ricevuto il messaggio non può aderire (e ha solo 24 ore per farlo). E per finire al numero vaccini covid non gestiscono i vaccinati negli open day” - la mail mattutina di Patrizia. Qualcuno ci mostra invece soddisfatto l’sms di avvenuta conferma della richiesta.

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La Regione Lazio corre ai ripari: 48 ore per dare ok ad anticipo richiamo Astrazeneca

A quanto si apprende la Regione Lazio starebbe già lavorando per risolvere i problemi tecnici. Nel frattempo è stata ampliata a 48 ore la possibilità di dare conferma dell'anticipo della vaccinazione. "In 8mila - scrive in una nota - hanno già confermato l'anticipazione della seconda dose al 56esimo giorno dalla prima dose". 

Richiami Astrazeneca, conferme difficili: "E' da ieri che provo"

Intanto anche i social si scatenano. “Avete inviato degli sms per l’anticipo della seconda dose AstraZeneca a cui non si può rispondere, nonostante la vostra richiesta di farlo” - scrive Lucio all’account della Regione Lazio. “Il numero a cui rispondere per accettare l'anticipo del richiamo della seconda dose Astrazeneca sembra non essere abilitato a ricevere le risposte. E' da ieri che provo ad inviare l'SMS di conferma” - rincara la dose Gianni. 

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Per tutti è stata una notte impegnativa, passata a tentare di inviare il messaggio per anticipare la seconda somministrazione di Astrazeneca. “Alla frustrazione derivata dall’impossibilità di dare seguito a una procedura apparentemente banale si somma pure la difficoltà di raggiungere il numero verde informativo e quella di non potere utilizzare la piattaforma di prenotazione on-line per cui gli aderenti agli Open Day e alle Open Week sono inesistenti”. Il primo, e si spera temporaneo, inciampo nella corsa contro la variante Delta. 

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