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Sapienza, salta evento organizzato da studenti: "È l'ennesimo, nuovo regolamento restrittivo"

La denuncia di Link Sapienza e Collettivo Prisma Lgbtiqi

"Costretti ad annullare la festa". Lo denunciano le realtà studentesche Link Sapienza e Colltettivo Prisma Lgbtqi, organizzatori della festa 'Shut up and dance', nata per combattere "tutte le forme di discriminazione". Gli studenti puntano il dito contro il regolamento per le feste emanato dalla prima università romana "estremamente restrittivo, pensato a misura di imprese private, di grandi investitori, pensato per impedire alla componente studentesca di prendere parte attiva nella costruzione di momenti sociali e di partecipazione".

Continua la nota: "Ci si è scontrati con la burocrazia universitaria, che ha voluto rendere difficile l’organizzazione di un evento culturale come il Festival LGBTQIA+". In particolare, spiegano in una nota gli organizzatori, la festa 'Shut up and dance' è stata annullata "per gli ingenti costi da sostenere, impensabili per un’associazione autofinanziata come la nostra, per il rischio di denunce minacciato da più parti in questi giorni e per l’impossibilità di un confronto con l’istituzione universitaria".   

Non è il primo episodio, la denuncia. "Le richieste di prenotazione delle aule, anche quelle fatte da parte dai nostri rappresentanti, o sono state revocate all’ultimo minuto, o sono state ignorate, o ci si è inventati scuse campate in aria per rifiutarle, nonostante fosse tutto in regola". Negli ultimi mesi "è sempre più difficile fare iniziative organizzate dagli studenti e dalle studentesse su qualsiasi tematica. 

Prima il convegno a dicembre sulla prevenzione all’HIV annullato improvvisamente e senza motivazioni"; poi "lo sgombero di Punto di Fuga, uno spazio aperto ad ex-Poste e gestito dalla comunità studentesca, che ora è diventato uno sterile ufficio amministrativo". Infine: "Lo sgombero di quella che per due anni è stata la sede della nostra associazione studentesca". Concludono: "Non vogliamo accettare l’idea di un’Università chiusa, che diventi solo un esamificio che ci tratti come utenti e non come persone". Lunedì 21 maggio alle 12 assemblea pubblica al Pratone della Città Universitaria.

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