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Coronavirus, in attesa fuori dagli ospedali e in tute sigillate: così cambia il lavoro per gli operatori delle ambulanze

Ieri un video con le ambulanze in attesa ha fatto il giro dei social. I sindacati lo denunciano da giorni. Ma l'accettazione ai tempi del Covid 19 si è allungata

Il video con le ambulanze ferme in attesa di entrare all’ospedale Gemelli ha fatto il giro della rete. I pazienti sui mezzi in attesa, gli operatori vestiti con le tute protettive che attendono ore prima di poterli portare nella struttura. Una scena rilanciata in molti sui social ma che si ripete molto simile, soprattutto nei momenti di maggior afflusso, anche in altri ospedali romani. Le procedure di accettazione per pazienti potenzialmente infetti, infatti, richiedono tempi più lunghi del solito, non solo per la grande quantità di persone da ricoverare ogni giorno ma anche perché le misure di sicurezza impongono corsie separate e adeguato distanziamento. Per i lavoratori delle ambulanze, così come per molte altre figure del settore sanitario, la quotidianità è molto più difficile.

I sindacati lo avevano raccontato già nei giorni scorsi: “Quotidianamente i mezzi di soccorso che trasportano pazienti con possibile contagio da Covid-19, devono sostare ore e ore prima che lo stesso paziente venga preso in carico dalla struttura ospedaliera”, hanno scritto lunedì in una nota i segretari territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Sergio Bussone, Giovanni Ronchi, Mauro De Santis. “Le ambulanze diventano una sorta di camera d’isolamento dove il paziente viene in qualche caso addirittura numerato e, successivamente, visitato sullo stesso mezzo di soccorso. E i lavoratori, vestiti con tuta, mascherine, occhiali di protezione, devono aspettare così fino a quando il paziente viene ricoverato, sempre che si liberi un posto letto. Alle volte”, si legge nella nota “succede che devono essere sostituiti, laddove ci sia il mezzo, dai colleghi del turno successivo. Tutto questo senza neanche avere la possibilità di svolgere i propri bisogni fisiologici, perché impossibilitati a togliersi le tute, incerottate per limitare al massimo l’esposizione”.

Video - Ambulanze in fila all'ospedale Gemelli

I sindacati hanno così sottolineato le difficoltà degli operatori nello svolgere il loro lavoro in questo momento chiedendo all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato di attivarsi anche per effettuare il tampone a tutto il personale coinvolto così da agire in sicurezza. “Quindi auspichiamo", concludono i sindacati "che l’Amministrazione dell’ARES 118 quanto prima richiami, come fatto per la Centrale Operativa di Roma, tutti i lavoratori a rischio e, unitamente con gli organismi sanitari preposti, si sottoponga a tampone tutto il personale coinvolto".

Da Ares 118 fanno sapere di comprendere i disagio e di aver già comunicato le difficoltà che stanno vivendo gli operatori delle ambulanze di fronte a questa emergenza sanitaria. 

Nonostante questi tempi di attesa con i mezzi fermi, secondo quanto apprende Romatoday, non sono state registrate carenze di ambulanze sul territorio in quanto le restrizioni agli spostamenti hanno quasi annullato gli incidenti stradali, che occupavano quasi un quarto dei mezzi.

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