rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Eur / Piazzale Enrico Mattei

Vernice e piccozze sui muri vetrati dell'Eni: blitz degli attivisti per l'ambiente

Cinque le persone identificate dalla polizia. Ecco cosa chiedono

Hanno imbrattato l'ingresso del palazzo con della vernice, poi hanno danneggiato con delle piccozze le vetrate del cancello per simboleggiare le ultime trivellazioni dell'azienda "autorizzate del governo Draghi". Nuovo blitz di disobbedienza civile non violenta promossa dagli attivisti per l'ambiente di Ultima Generazione. Nel mirino dei protestanti la sede legale di Eni di piazzale Enrico Mattei all'Eur. A fermarli gli agenti della polizia di stato, che hanno portato cinque attivisti in commissariato. L'azione segue di pochi giorni un precedente irruzione, di Exctition Rebellion, che si incatenarono per protesta davanti l'ingresso della città universitaria de La Sapienza di largo Aldo Moro. 

A spiegare le motivazioni del  blitz scattato alle 10:00 di martedì 12 aprile gli stessi attivisti: "Rompere il vetro in caso di emergenza significa che, in questo momento, ogni atto di protesta che non ferisca o minacci persone è un dovere per fermare le emissioni. La scelta del governo di aumentare il gas nazionale va contro ogni parere della comunità scientifica nazionale e avvantaggia soltanto aziende fossili come Eni”, ha affermato Michele di Ultima Generazione.

Attivisti ambiente blitz Eni Eur 12.04.2022

Azioni di disobbedienza civile che, come spiegano ancora da Ultima Generazione: "proseguiranno finché non verranno accolte dall'esecutivo le due richieste della campagna: Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale. Procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente,  e a creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile aiutando gli operai dell'industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili".

Con riferimento ad altri blitz attuati con le medesima modalità nella sede del ministero della transizione ecologica (Mise) i ragazzi e le ragazze di Ultima Generazione spiegano ancora: "Il ministro Cingolani nel 2021 ci aveva promesso di arrivare entro il 2030 a produrre il 72% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili. Meno di un terzo degli impianti promessi per generare energia rinnovabile sono stati costruiti e circa il 90% dei progetti è fermo al ministero. Di quale emergenza climatica si sta occupando il governo Draghi? Il collasso è adesso, non è nel 2050.

Laura, che ha preso parte all’azione, ha dichiarato:  "Con serio impegno da parte dello Stato per una conversione ecologica reale, concreta ed efficace, possiamo garantire decine di migliaia di posti di lavoro. Non vogliamo lasciare nessuno indietro: chiediamo lo sblocco delle fonti rinnovabili ma anche sussidi per la popolazione affinché nessun lavoratore rimanga per strada. Abbiamo bisogno che tutti i lavoratori vengano in strada con noi. Lanciamo un appello a chi ci guarda di unirsi ad Ultima Generazione per non essere davvero l’ultima generazione. Quando la legge è ingiusta la resistenza diventa un dovere etico e morale". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vernice e piccozze sui muri vetrati dell'Eni: blitz degli attivisti per l'ambiente

RomaToday è in caricamento