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Acli e l'ordine dei medici insieme per la tutela dei cittadini fragili

Un protocollo per arrivare nelle scuole, nei centri anziani e nei presidi delle Acli di Roma e provincia dove disagio e fragilità si incontrano

Richiamare in servizio i medici in pensione e coinvolgere i volontari per strutturare un progetto di assistenza dedicato alle persone più fragili, inclusi i profughi provenienti dall'Ucraina che in questi ultimi mesi sono arrivati a Roma con lo scoppio della guerra. E' l'obiettivo delle Acli di Roma e dell'ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri siglato per una maggiore tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.

Al centro dell'accordo ci sono l'elaborazione, lo sviluppo e la condivisione di iniziative e progetti comuni per la presa in carico di persone fragili, che per ragioni sociali, culturali ed economiche hanno maggiore difficoltà ad accere alle cure basilari. "La crisi economica infatti genera un taglio delle spese in sanitario - si legge nella nota - , ma acuisce anche il disagio sociale e relazionale. Per questo verranno promosse e sviluppate sinergicamente azioni integrate e multidisciplinari"-

Si va dalla prevenzione alla tutela della salute e una corretta alimentazione indirizzate a scuole, famiglie, centri anziani e ai circoli e nuclei del sistema Acli. L'Omceo, l'ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, coinvolgerà medici in pensione e volontari.

“Il nostro impegno – dichiara Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia – è da sempre volto a costruire una società in cui sia assicurato lo sviluppo integrale di ogni persona e l’equità sociale, affinché ciascun individuo possa avere pari dignità e sia messo nelle condizioni di partecipare attivamente alla costruzione di una società migliore”.

“Il contrasto alla povertà – aggiunge Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici chirurghi e odontoiatri – passa anche attraverso strumenti di salute pubblica fondamentali quali la prevenzione e l’informazione sanitaria e il protocollo che abbiamo sottoscritto prevedendo il coinvolgimento dei nostri medici, anche di quelli in quiescenza che hanno dato la propria disponibilità, va proprio in questa direzione".

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