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Sanità: firmato in Regione l'accordo per la proroga dei contratti in scadenza per l'emergenza Covid

L'assessore D'Amato: "riguarda circa 3 mila operatori del comparto e dell’area medica impegnati nel contrasto al Covid". Soddisfatti i sindacati: "L'intesa mette al centro le persone"

È stato firmato oggi  l’accordo con le sigle sindacali che prevede la proroga al 31 dicembre di tutti i contratti in scadenza di medici e professionisti della sanità per l’emergenza Covid 19. Lo comunica l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato con una nota. “L’accordo riguarda circa 3 mila operatori del comparto e dell’area medica impegnati nel contrasto al Covid. Nel frattempo si avvierà un percorso per la riprogrammazione di una nuova stagione di concorsi pubblici in cui verrà, tra le altre cose, tenuta in considerazione l’esperienza maturata”, ha spiegato D’Amato. 

I punti cardine, come hanno spiegato i sindacati, sono una cabina di regia sulle assunzioni, confronto sulla proroga dei contratti a tempo determinato, percorsi di stabilizzazione per i precari, ricognizione triennale dei fabbisogni di personale, adeguamento dei fondi contrattuali.

La notizia è stata commentata anche da Eleonora Mattia, presidente IX commissione lavoro in consiglio regionale del Lazio: “Una decisione coraggiosa che, non solo tutela l’occupazione nella fase di ripresa, ma garantisce la giusta attenzione agli operatori e alle operatrici della sanità che sono in prima linea nella battaglia contro il Covid-19”.

Il sindacati Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio hanno espresso soddisfazione per una intesa “che mette al centro le persone e che definisce una programmazione temporale condivisa tra Regione e rappresentanti dei lavoratori”, commentano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “L’accordo, che abbiamo fortemente voluto, è il frutto di un lavoro diretto a dare prospettiva e riconoscimento a tutti i dipendenti e professionisti della sanità, così come a dare certezze ai precari. Iniziando dalla proroga anche nel 2022 dei 3.500 lavoratori assunti per l’emergenza Covid, che definiremo attraverso un tavolo di confronto da aprire entro novembre. Allo stesso tempo saranno attivati i percorsi di stabilizzazione previsti dalla normativa vigente”.

Di fronte al problema della carenza di organico, hanno fatto sapere ancora i sindacati, verrà avviata “entro l’anno una Cabina di regia sulle procedure concorsuali per le assunzioni a tempo indeterminato, che devono mettere fine alla stagione del precariato. Abbiamo chiesto e ottenuto programmazione: cioè valutazione triennale dei fabbisogni di personale, in vista non solo della gestione post-pandemia e della campagna vaccinale, ma anche dell’incremento dei servizi sanitari a gestione diretta, del potenziamento dell’assistenza territoriale, delle reinternalizzazioni, a partire da Ares118, e dalla realizzazione delle Rsa pubbliche”. 

I sindacati chiedono che "tutti i diversi profili presenti in sanità siano sostenuti: infermieri, operatori socio sanitari, tecnici, ausiliari, ostetriche, addetti all’assistenza, professionisti, terapisti, amministrativi. Abbiamo formalizzato l’impegno della Regione alla piena corresponsione a tutti del cosiddetto premio Covid”, proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “Allo stesso tempo saranno adeguati al personale effettivamente in servizio i fondi contrattuali per la produttività, le condizioni di lavoro e gli incarichi, che oltre all’integrazione potranno essere alimentati anche da ulteriori risorse dirette a valorizzare il contributo all’emergenza pandemica. E poi bisogna investire nella formazione delle competenze che ci sono e che servono: per questo abbiamo previsto appositi corsi di riqualificazione, come quello per formare gli Oss, figure assolutamente carenti nel nostro Ssr”.

“Ora vigileremo sull’attuazione dell’accordo, a partire da precari e organici”, concludono i segretari di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “Così come definito dall’accordo, ogni tre mesi si dovrà riunire il tavolo permanente tra Regione e sindacati per verificare l’andamento dei processi occupazionali e la realizzazione di un sistema di salute che vogliamo all’altezza delle aspettative di cittadini e comunità”.

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