Nel periodo di emergenza sangue in tutta la regione Lazio, arriva su facebook la polemica No vax scatenata dall’attore Enrico Montesano che torna ad esporsi sul tema dell’emergenza sanitaria dopo aver sfilato in prima linea alla manifestazione dei No Vax a Roma alcune settimane fa. Una bufala diffusa sui social che Avis ha definito "pericolosa per la salute pubblica", smentendo quanto detto dall'attore.

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La bufala su Facebook

L’attore ha dichiarato attraverso il suo profilo Facebook che il sangue donato dalle persone vaccinate contro il Covid-19 verrebbe inutilizzato e buttato via. L'informazione - spiega - gli sarebbe arrivata da una fonte non dichiarata ma interna ad Avis. Un’affermazione che l’associazione Avis ha smentito con forza e che mette in allarme il centro nazionale del sangue.
Secondo quanto sostenuto dall'attore romano, una misteriosa fonte lo avrebbe informato che il sangue dei donatori vaccinati si sarebbe coagulato e che, dunque, le sacche sarebbero state gettate. La sua tesi è, pertanto, che è necessario ci siano persone intenzionate a non vaccinarsi in modo da non bloccare le donazioni.

Avis e centro nazionale del sangue

"Affermazioni pericolose per la salute pubblica e lesive dell’impegno dell’associazione e dei donatori". Ad intervenire sulla questione è stato Gianpietro Biola, presidente dell'Avis nazionale, che ha definito quelle dell’attore parole dannose, rassicurando la completa sicurezza della donazione, "donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid non comporta alcun rischio né per il donatore stesso né per i pazienti a cui trasfonderlo", ha aggiunto.  Sul caso si è pronunciato anche il direttore del Cns, Vincenzo De Angelis. "È molto grave diffondere false informazioni sulla donazione di sangue, specie alla vigilia di un periodo come quello estivo, in cui storicamente si registrano carenze", ha affermato, per poi aggiungere: "Non c'è nessuna differenza tra il sangue dei vaccinati e quello dei non vaccinati, entrambi salvano vite ogni giorno, e anzi ci auguriamo che siano sempre di più i donatori immunizzati, sarebbe un segno ulteriore dei progressi nella lotta al virus".