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Giovedì, 25 Aprile 2024
Tuscolano Cinecittà / Via Flavio Stilicone

Municipio X, Raccolta Differenziata: torna l’ombra del porta a porta

Una proposta di deliberazione ad iniziativa popolare è stata presentata all'Assemblea Capitolina di Roma, al fine di espandere il porta a porta a tutta la Capitale: secco il no dell'associazione Vie e Piazze Storiche di Cinecittà

Solo pochi giorni fa, nel corso del un Consiglio Municipale sulla raccolta differenziata, tutti compresa l’Ama avevano riconosciuto il fallimento del misto duale e l’inefficacia del sistema porta a porta per alcuni quartieri del Municipio X. Sistema assolutamente inadatto, ad esempio, per un quartiere ad alta densità demografica come Don Bosco. Ieri, invece, tutto rischiava di essere rimesso in discussione per via di una proposta di deliberazione, di iniziativa popolare, presentata all’Assemblea Capitolina di Roma.

LA PROPOSTA - Indirizzata al Sindaco ed alla Giunta Capitolina, la proposta proponeva l’avvio del percorso ‘verso Rifiuti Zero’, con l’introduzione di un programma di gestione dei rifiuti urbani e dei servizi di decoro e igiene urbana, tra cui la raccolta differenziata porta a porta spinta dei rifiuti solidi urbani. “Tale riconversione dovrà prevedere l’estensione della modalità di raccolta ‘Porta a Porta’ spinta dei rifiuti urbani ed assimilati su tutto il territorio comunale – si legge infatti nel testo della proposta - ai fini del raggiungimento dei citati obiettivi, iniziando dai principali e più popolosi quartieri e frazioni del territorio comunale".

LA REPLICA – Tempestiva è stata però la risposta di una delle associazioni che più ha seguito il dramma della differenziata nel Municipio Decimo. L’associazione Vie e Piazze Storiche di Cinecittà ha infatti diffuso, tramite il suo blog di riferimento FortezzaBastiani, una nota di risposta a questa proposta: “Alcuni gruppi stanno raccogliendo firme, per imporre a tutta la città di Roma quel cosiddetto porta a porta spinto, ormai religione irrinunciabile di ogni fanatico finto ecologista. E quando diciamo ‘imporre a tutta la città’ intendiamo proprio tutta – spiega la nota - cioè, a cominciare proprio da noi del Tuscolano (53.000 abitanti in 1,3 kmq). Questi signori di Fiumicino (perché è da lì che parte questa assurda proposta) vogliono imporre a noi di Roma il porta a porta come unico metodo. Roba che in confronto al loro ‘pensiero unico’ Pol Pot in Cambogia sarebbe stato considerato un democratico”.

“Sia chiaro, ci tocca ripeterlo per l'ennesima volta, nulla contro quel metodo, ottimo se applicato a un territorio con caratteristiche compatibili. Ma siamo altrettanto convinti che il porta a porta sia impossibile sul nostro territorio, proprio perché è fra i più densamente popolati d'Europa e dove meglio sarebbe optare per i cassonetti stradali per l'umido – prosegue la nota – eppure, e adesso viene la parte peggiore, ci sono un paio (non di più) di abitanti del nostro quartiere che si sono arrogati il diritto di rappresentarci tutti. E in nome di un inesistente comitato e vantando l'appoggio di alcuni consiglieri municipali – conclude - vogliono far passare l'idea che noi al Don Bosco saremmo favorevoli al porta a porta”.

La proposta, a firma di 28 cittadini di Roma, è stata recentemente ritirata “dai due consiglieri del Municipio X che l’avevano appoggiata – ha poi aggiunto il presidente dell’associazione, Amleto Lanna - subito dopo la diffusione della nostra nota”.
 

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