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Roghi a La Barbuta: chieste verifiche sull'inquinamento dell'aria e dell'acqua

Denunciata alla Camera la gravità dei roghi di rifiuti, con particolare riferimento per quelli provenienti dal Campo de La Barbuta. Si tornano poi a chiedere verifiche sulle condizioni dell'acqua e dell'aria

Non passa settimana senza che qualche istituzione non segnali l'insostenibile situazione in cui versa il Campo Rom in zona La Barbuta. Che si tratti di roghi tossici che appestano l'aria respirata dai residenti di Ciampino e Morena, piuttosto che di atti criminali, il “villaggio attrezzato” resta spesso sotto i riflettori della cronaca cittadina.

 IL DEGRADO DEI CAMPI ROM - Il degrado che si vive nella zona, è stato oggetto delle attenzioni del Municipio, del Comune, della Regione e del Parlamento Nazionale. Anche il Presidente della Commissione Ambiente alla Camera è tornato sul tema. Parlando in generale dei "roghi illeciti di rifiuti”,  delle “ discariche abusive a cielo aperto”, nonchè di “forni per l'esercizio abusivo di panificazione” l'ex numero uno di Legambiente, ha poi concentrato la propria analisi su un campo specifico.

IL CASO LA BARBUTA - "Emblematico  è il caso del quartiere La Barbuta . Un territorio – ricorda l'onorevole Realacci -  tra il Grande raccordo anulare ed il Comune di Ciampino vittima del degrado, dove i roghi non accennano a diminuire e in cui lungo tutto il perimetro dell'insediamento attrezzato si trovano isole di spazzatura con rifiuti di ogni genere”. Il fenomeno, si diceva, è già stato oggetto d'attenzione del Parlamento, dal momento che “ lo scorso ottobre  - fa sapere il Presidente della Commissione Ambiente alla Camera - ho presentato una interrogazione ai ministri dell'Ambiente e dell'Interno”.

CONCORRENZA SLEALE - C'è infine un altro tema da considerare."Oltre che illegali i roghi di rifiuti indifferenziati e le fusioni di metalli sono estremamente pericolosi per la salute dei cittadini e per l''ambiente. Inoltre – ha osservato l'ex Presidente di Legambiente -  interessando anche i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, configurano una sorta di 'mercato criminale' che fa concorrenza sleale agli operatori onesti e all'Ama e sottrae preziose materie prime seconde alle filiere produttive legali” spiega il Presidente della commissione Ambiente della Camera.

I CONTROLLI SULL'ARIA E LE ACQUE - Tante ragioni che, sommate, descrivono un quadro a tinte fosche.“Per tutti questi motivi nel citato atto di sindacato ispettivo  rimasto senza risposta nonostante diversi solleciti - sottolinea il Presidente della Commissione Ambiente - ai ministri interrogati chiedevo e torno a chiedere se, nel rispetto delle competenze di Roma capitale e del comune di Campino, intendano verificare lo stato dell'aria e delle acque nelle zone interessate dalle sopraddette attività  criminali, mappandole”. L'ex leader di Legambiente ha chiesto inoltre ai Ministri interessati se non si voglia “esercitare una maggiore attività  repressiva di tale fenomeno”.

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