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Voli Ciampino, Barcaroli: “Sindaci si facciano carico di azioni serie”

Il vice portavoce del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino, Roberto Barcaroli, ha espresso il suo disappunto durante una manifestazione tenutasi in via Francesco Baracca

Il Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino prosegue la sua battaglia manifestando, insieme ai cittadini, in via Francesco Baracca. Proprio al confine con la recinzione dell'aeroporto, il Comitato ha quindi raccolto le esperienze dei cittadini colpiti dall’inquinamento acustico, generato dall’aeroporto Pastine di Ciampino, nonché dalle polveri sottili generate dai voli che Aeroporti di Roma vorrebbe aumentare in futuro. “E’ davvero una vergogna - ha dichiarato Roberto Barcaroli, viceportavoce del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino - che dopo 7 anni di lotta ancora sia necessario protestare per far applicare la legge. Il rumore a cui i cittadini di Ciampino, ma anche quelli di Marino e del X municipio di Roma sono sottoposti è fuori norma”.

“Queste case sono state costruite 50 anni fa con regolari licenze edilizie e nel 2001, quando hanno cominciato a ignorare le norme sul rumore e quelle sulle Valutazioni Ambientali obbligatorie, espandendo il traffico, le case erano già qui da 40 anni – ha continuato Barcaroli - A quale diritti si vuole appigliare ora l'aeroporto? La Conferenza dei Servizi, avviata con una disposizione del Ministro dei Trasporti e le cui conclusioni sono state ufficializzate da una Delibera della Giunta Regionale, ha pubblicamente sancito nel luglio 2010 che l'aeroporto opera fuori dalle norme di legge sul rumore. Da allora nulla è stato fatto per tutelare i cittadini e riportare il traffico aereo di questo aeroporto entro i limiti stabiliti dalla legge. Anzi, scandalosamente Aeroporti di Roma e Enac stanno chiedendo al Governo di approvare un piano di sviluppo che farebbe aumentare i voli da 50 mila a 70 mila all'anno”.

“Ampliando ancora di più le attività di un aeroporto che, a detta dell’ARPA della Regione Lazio, dovrebbe invece limitare il suo traffico a 60 movimenti al giorno per rientrare nei limiti di legge, contro i circa 150 movimenti attuali. Risolvere il problema è possibile. Il Governo e il ministro Passera, in particolare, hanno i poteri necessari a trasferire altrove, anche dall'oggi al domani il traffico fuori norma e insostenibile di questo aeroporto come fecero nel 1961 trasferendo i voli a Fiumicino. Perché non lo fanno? Perché le stesse istituzioni che nella Conferenza dei Servizi hanno dichiarato l'aeroporto fuorilegge – ha quindi concluso - ora non agiscono concretamente, facendo il loro dovere per risolvere il problema? E' necessario che i Sindaci per primi si facciano carico di azioni serie e risolutive a difesa della salute dei loro cittadini, così come prescrive la legge, onorando fino in fondo il patto con i loro elettori e le attese dei cittadini”.
 

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