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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il Corto Circuito festeggia i 23 anni, ragionando sul “Governo dei territori al tempo della crisi”

Tante realtà confluite, domenica 21 aprile, al CSOA Corto Circuito per ragionare della Roma che verrà, con un occhio puntato sulla perdurante crisi economica

Il Centro Sociale Occupato e Autogestito Corto Circuito, festeggia, in questi giorni, i 23 anni dalla sua nascita. E lo fa, nel pomeriggio di domenica 21, organizzando un incontro molto partecipato, dal titolo “Governo dei territori al tempo della crisi”. All’appuntamento, che è stato trasmesso anche su RadioSonar, hanno preso parte diversi attivisti dei centri sociali e di comitati locali, come anche alcuni rappresentanti istituzionali di vari municipi e candidati portavoce del M5S. L’iniziativa, svoltasi per intero sotto al tendone, è stata aperta ricordando  Lander Fernandez, il giovane attivista basco condotto in carcere la scorsa estate ed attualmente agli arresti domiciliari, a cui è stato corrisposto un caloroso e partecipato applauso.  

LA PARTECIPAZIONE DAL BASSO - Dopodichè si è entrati nel vivo del dibattito, con l’intervento di Pierangela Frau di Cinecittà Bene Comune. “Che i comuni d’Italia siano in ginocchio purtroppo è una realtà che conosciamo da tempo – ha ricordato la referente del comitato cittadino - Il progetto politico che però ha portato a questo scempio, è stato costruito in molti anni da tutta la classe politica anche attraverso la scelta di puntare sulle grandi opere. Nel nostro territorio ne abbiamo vari esempi, ma forse la piramide di Calatrava è quella che meglio simboleggia questa impostazione, per non parlare delle 18 centralità intorno al territorio romano, delle quali una sarà costruita nel nostro Municipio. E’ arrivato il momento – ha poi concluso l’attivista di Cinecittà bene Comune – di fornire delle risposte contro scelte che rimpolpano le solite lobby, continuano ad aumentare il debito, ad impoverire i territori, a sottrarre dignità alle persone che hanno bisogno di spazi per la cultura, di una scuola migliore, ed anche di occupazione. Bisogna impegnarsi in prima persona, come in questo territorio facciamo da anni”.

DEBITI, TRASPARENZA E DERIVATI - Tra i presenti all’incontro, anche due referenti del Movimento a Cinque Stelle, tra cui Carlo Cafarotti, candidato Portavoce alla Presidenza del Municipio VIII (ex XI), che si è soffermato, in particolare, su temi legati alla trasparenza ed alla consistenza dei debiti contratti da Roma Capitale. “Quello che noi vogliamo fare  - ha spiegato Cafarotti - è andare a fare le pulci ai contratti sottoscritti dal centrosinistra e congelati dal centrodestra, vogliamo vedere cosa c’è scritto, a quanto ammonta l’importo debitorio per quello che riguarda i derivati, e vedere, uno per uno, quali sono le responsabilità. Gliene chiederemo conto”. Sulla finanza, rispettando il giro d’interventi chiesto dagli organizzatori, Cafarotti ha evidenziato come “l’Europa non è che abbia salvato la Grecia, ha salvato le banche che erano esposte sulla Grecia”.

LA COMUNANZA DI SAPERI - Molto applaudito è stato anche l’intervento di Josef Yemane JOJO Tewelde, 32 romano di origine eritrea a lungo caldeggiato come sindaco dal Partito Pirata. “Di finanza ed economia ne capisco poco – ha riconosciuto JOJO - però mi viene in mente un ricordo di quando SCUP fu sgomberata ed un compagno disse al megafono ‘Io non so se alziamo lo spread o se mitighiamo il debito, ma di una cosa sono sicuro, noi produciamo benessere'. Ed io sono convinto che sia così. Allo SCUP, un’esperienza che possiamo dire esser figlia di quella avutasi, in questi anni, al Corto Circuito, proviamo non con la tradizionale militanza, ma attraverso i nostri saperi, a metterci in gioco, per migliorare la società nella quale viviamo. Cercando di sopravvivere”.

L’IDEA DI CITTA’ DA RICOSTRUIRE - A prender la parola, è stato quindi il Presidente del Municipio VIII (ex XI) Andrea Catarci (SEL) tornato al Corto Circuito, dopo qualche anno di assenza. “ Parliamo molto della Grecia ma dovremmo guardare più alla Spagna, che ha un’economia più simile alla nostra. Hanno fatto ampiamente ricorso ai fondi strutturali dell’Europa, ma li hanno impiegati per consumare territorio. Hanno compresso il turismo, la cultura, settori che sono stati mortificati anche in Italia. Ma io vorrei parlare di Roma – ha poi virato la discussione Catarci -  dove spazi da utilizzaer a fini educativi e socio culturali ci sono. Abbiamo provato a fare, su questo terreneo, un’amministrazione diversa, un po’ per scelta ed un po’ per necessità, perché Alemanno ha ridotto ai minimi termini una città già messa male, nonostante la vetrina Veltroniana che tendeva a nascondere la polvere sotto al tappeto.  Dobbiamo costruire un’altra idea di città e di comunità, perché Roma ha bisogno di una speranza da praticare” ha poi concluso Catarci, che ha ricordato anche i tanti esempi di lotta contro le speculazioni edilizie,  presenti nel territorio da lui governato.

EMERGENZA ABITATIVA - Tra i principali temi affrontati, quello dell’emergenza abitativa, ha rappresentato uno dei più dibattuti. Prendendo le mosse dalle dichiariozioni di una mamma del “Comitato Inquilini Senza Titolo” che ha ricordato come “il bisogno di una casa ha determinato la necessità di occupare degli alloggi senza danneggiare nessuno, perché lasciati sfitti dagli Enti nonostante le richieste di locazione”. Il tema della casa, è stato affrontato da vari attivisti e referenti istituzionali presenti, ognuno dei quali ha offerto il proprio contributo alla discussione, nel caso di Catarci, per esemplificare, ricordando le occupazioni di viale del Caravaggio, per il quale è in piedi un tentativo di trattativa, come anche dei numerosi sfratti richiesti dagli ex Enti Previdenziali.

LA CRISI ECONOMICA CAPITOLINA - Sul tema dell’abitare, Sandro Medici, candidato Sindaco di Roma e Presidente del Municipio X, ha fatto notare che “Questa è una città cresciuta intorno ad un modello economico fatto di edilizia commercio e pubblico impiego. L’edilizia è morta, ed infatti ci sono centinaia di concessioni edilizie che non vengono ritirate dai palazzinari, poichè sanno che sarebbe inutile”. Il tema è stato quindi spostato, nel corso di un lungo intervento, sull’involuzione economica capitolina. “Il commercio langue, per la sciagurata politica dei centri commerciali, ma anche per il ribassamento dei salar- ha ricordato Medici - Il pubblico impiego non viene rinnovato, allora, viene da chiedersi Roma su cosa deve campare. La sua economia, in che modo può essere rimessa in moto? Nessuno sa dare una risposta strategica, però dobbiamo cominciare a rispondere” rilanciando, per fare uno degli esempi citati, l’agricoltura, attraverso bandi sui terreni inutilizzati, “ per creare un welfare che consideri anche l’autoproduzione ed, al contempo, consentendo di realizzare convenzioni con mense scolastiche ed ospedali, in modo da creare un circolo virtuoso”.

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