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Addio al debito? Il Municipio VII apre le porte alle "monete complementari"

Il Consiglio municipale è chiamato a votare una proposta sulle cosiddette monete complementari, basate sul sistema di credito. Si chiede la possibilità di parlarne, coinvolgendo negoziani, cittadini e realtà interessate

Il Parlamentino di Cinecittà ha deciso di misurarsi su un tema che trascende i confini del Municipio VII. Nel corso della seduta che si svolgerà il 26 novembre, i Consiglieri dovranno infatti confrontare le rispettive posizioni ed infine votare una risoluzione che è già passata in Commissione. Nel documento, si chiede di aprire le porte alle cosiddette "monete complementari".

RETI ECONOMICHE - "La riflessione è partita dalle esperienze europee ed italiane, in particolare dalla rete di utenti della moneta SCEC (acronimo di Solidarietà Che Cammina). Tali esperienze – ha spiegato sulla propria pagina facebook il Consigliere della Lista Marino Davide Tutino – dimostrano che le amministrazioni locali possono liberare se stesse e i territori dalla schiavitù finanziaria che impoverisce i cittadini e le relazioni sociali: i cittadini sono resi direttamente protagonisti della propria emancipazione, attraverso la costruzione di reti economiche vantaggiose per tutti i partecipanti".

COME FUNZIONA - Nel caso dello SCEC, dal sito ad esso dedicato, leggiamo che è il"simbolo concreto di un patto" che ha come fine, oltre alla riscoperta di alcune relazioni comunitarie, anche "una riduzione percentuale del prezzo". "Gli SCEC si usano solo insieme agli euro", e la riduzione percentuale del costo, è possibile perchè, oltre alla moneta europea, si ha la possibilità d' usufruire di beni e servizi. In sostanza, si ottiene una specie di sconto sul costo di una merce, e quello sconto è rappresentato da una banconota SCEC che rappresenta la promessa di un servizio all'interno di una data comunità. Questa comunità, perchè questo progetto funzioni, deve essere più ampia possibile. E qui si inserisce il ruolo del Municipio.

LA PROPOSTA - In Sala Allende, i Consiglieri dovranno decidere se "Promuovere la conoscenza, il dibattito e la diffusione di monete complementari (dunque non solntanto gli SCEC) in stretta collaborazione con Organizzazioni non lucrative del settore, che già hanno attivato circuiti nazionali, così da operare scambi senza la mediazione dei circuiti finanziari basati sul debito, sia nell'ambito delle comunità locali, sia anche con altre realtà territoriali in Italia e fuori del Paese – leggiamo nell'atto già calendarizzato per giovedì 26 -  inoltre si propone di stimolare attraverso il coinvolgimento di enti e pubbliche istituzioni", ma anche  "negozianti e cittadini", alla creazione di circuiti commerciali  basati sulle monete di scambio. Una possibilità che, se dovesse essere concretizzata, potrebbe portare anche ad un maggior potere d'acquisto delle famiglie.

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