Studios, la Procura avvia indagini su 26 dipendenti e sindacalisti

I dipendenti degli Studios di Cinecittà – ormai affittati o venduti ad altre aziende come Panalight e Deluxe -, protagonisti di un’occupazione ed uno sciopero durati più di ottanta giorni, hanno ricevuto notizia di indagini svolte nei loro confronti da parte della Procura. Le persone contattate sarebbero 26 – tra dipendenti e rappresentanti sindacali – e secondo paesesera.it non si conoscerebbe ancora il capo di imputazione: per questo sarebbero stati convocati ad eseguire delle operazioni preliminari come l’identificazione e la dichiarazione di un domicilio ed un difensore.

I DIPENDENTI - La protesta, portata avanti contro il piano di rivoluzione aziendale ideato dall’imprenditore Luigi Abete, era stata interrotta qualche settimana fa, in seguito all’apertura di un tavolo di trattativa tra le parti. “E' un vero e proprio atto di intimidazione – hanno commentato i lavoratori a paesesera.it - che arriva in un momento delicato della trattativa tra noi dipendenti, che stiamo difendendo dei posti di lavoro ma anche un patrimonio culturale, e i vertici di Cinecittà Studios”.

“Pur rispettando il lavoro della magistratura non possiamo che interpretare le denunce penali che in questi giorni stanno colpendo decine di lavoratrici e lavoratori di Cinecittà come un atto intimidatorio inaccettabile dei vertici aziendali – ha chiosato Fabio Bonanno, responsabile Cultura di Sinistra Ecologia Libertà Lazio -. Davvero inspiegabile come in una situazione così delicata proprio il vertice di Cinecittà, che dovrebbe essere in mano a persone con capacità, intelligenza e buonsenso superiori alla media visto che sono stati chiamati a dirigere un’azienda fondamentale per l’economia della nostra Regione e del paese intero, non sappia far altro che esacerbare lo scontro, ricorrendo ad azioni legali che rischiano di essere utilizzate come clave sul tavolo di trattativa con Rsu e sigle sindacali”.