Differenziata al Tuscolano: "Avete fallito tutti, AMA, comune e municipio"
I cittadini chiedono altri cassonetti per far fronte a quella che definiscono "emergenza estate". "Se la nostra proposta non sarà accettata, la protesta sarà durissima"
“Ancora cassonetti per l'indifferenziato, perché laddove sono stati ricollocati la situazione è migliorata”. Questa la richiesta fatta dai cittadini del Tuscolano, ed in particolare delle zone Don Bosco e Cinecittà, nel consiglio municipale aperto di martedì 21 giugno. Un consiglio municipale per discutere nuovamente dei problemi della raccolta differenziata con punti mobili che da un anno a questa parte ha trasformato la zona in una vera e propria discarica a cielo aperto. Un consiglio importante a cui doveva presenziare anche l'assessore all'ambiente Visconti il quale però ha dato la più classica delle buche, suscitando ancora di più l'ira dei residenti.
IL PROBLEMA - Il problema è ormai noto e per rendersene conto basterebbe fare un giro per le vie e le piazze storiche della zona Cinecittà - Don Bosco. Da un anno qui è partita la raccolta differenziata con punti mobili a orari. Parallelamente sono spariti i cassonetti per l'indifferenziato. Ciò ha provocato, di fatto, il proliferare in strada e attorno ai cassonetti della differenziata di sacchetti di immondizia, con annessi problemi di igiene e miasmi. Il blog Fortezza Bastiani giorno per giorno ha documentato il disagio ed insieme ai cittadini di Via Flavio Stilicone e delle vie e piazze storiche di Cinecittà si è fatto portavoce del problema presso le istituzioni.
L'intervento in consiglio
APRILE – Ad aprile la conquista. Una pesante protesta contro l'Ama, il municipio e il Comune ha portato le istituzioni a riconsiderare i metodi di raccolta e a “concedere” 40 cassonetti, sparsi a macchia di leopardo nell'intera zona. “Nelle strade dove sono ricomparsi questi cassonetti”, spiega un cittadino del gruppo di Via Flavio Stilicone, “non c'è più il problema rifiuti per strada e come per magia la gente ha ripreso a fare la differenziata. Proprio per questo ieri abbiamo chiesto che questi cassonetti aumentassero”.
NON UN TORNARE INDIETRO – A chi sostiene che il tornare al cassonetto è un tornare indietro, il cittadino risponde: “Non si torna indietro. Si torna indietro in situazioni in cui si è andati avanti. Da un anno a questa parte la nostra zona è una discarica a cielo aperto, è regredita, altro che progresso. Tornare ai cassonetti per l'indifferenziato significa prendere tempo in vista di una soluzione definitiva che vogliamo trovare con Muncipio, Comune e Ama che questa volta ci devono interpellare”.
IL CONSIGLIO MUNICIPALE - Anche per questo l'appuntamento del 21 giugno era di quelli chiave. Doveva esserci Visconti e si doveva decidere il riposizionamento dei cassonetti. “Si è invece materializzato”, ci spiega il rappresentante di via Flavio, “il più noioso e fastidioso dei giochi politici. Discussioni su discussioni su commi, emendamenti, delibere etc etc..., senza mai arrivare a nulla. I cittadini sono stufi. Senza distinzione di colore politico è andato in scena uno spettacolo veramente demoralizzante”.
Il consiglio municipale non è arrivato a decidere nulla, ma non per questo i cittadini hanno intenzione di mollare. “Ci sentiranno. Faremo bordello, protesteremo. Quei cassonetti ce li devono dare perché è provato che sono la soluzione al loro fallimento. Sì, perché hanno fallito tutti: Ama, Comune, Municipio, nessuno escluso. Ora mettiamo una pezza, soprattutto in vista dell'estate ormai arrivata. Poi insieme troviamo una soluzione, perché noi la differenziata la vogliamo fare, ma non in questo modo”.