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Municipio VII: “Caro Ignazio, ti ho atteso per cinque ore inutilmente”

Il Consigliere municipale della Lista Marino, tornato a protestare con uno sciopero della fame per i tagli sui costi degli asili, ha atteso invano il Sindaco capitolino. "Tornerò per aiutarti a legalizzare Roma, ma il tuo atto è stato di grave scortesia"

La tematica degli asili nido capitolini e dei tagli sui costi del servizio, torna tra i banchi del Municipio VII. Ancora una volta a denunciare l’ anomalia, che produrrebbe un sistema “d’illegalità diffusa”, è il Consigliere della Lista Marino Davide Tutino, che già lo scorso mese aveva ripetutamente segnalato la questione.

LO SCIOPERO DELLA FAME - Poiché però nulla è cambiato, è anche ripresa la forma di protesta non violenta che il Consigliere, di tradizione Radicale, ha messo in atto: uno sciopero della fame. “Da ormai un mese il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la costituzione di una commissione indipendente, che certifichi tali costi entro Giugno, secondo un iter concordato con l'assessore. Ad oggi non v'è traccia della Commissione, e la politica, privata di conoscenza, continua ad agire senza coscienza”. Il riferimento di Tutino va “ai tagli a prescindere che la giunta Alemanno ha realizzato sui costi reali del servizio ”ponendo i vari asili e spazi Be.Bi, secondo il Consigliere, in una condizione di generalizzata illegalità. Una situazione che riguarda 2000 lavoratrici e 7000 bambini “a rischio incolumità”.

CINQUE ORE DI ATTESA - Per denunciare questa condizione, il Consigliere che da tre giorni ha ripreso il digiuno, ha cercato in giornata d’esser ricevuto dal primo cittadino romano, senza però riuscirvi. “Considero un grave atto di scortesia, umana e politica, l'avermi lasciato attendere, in sciopero della fame e da eletto della tua Lista Civica, per 5 ore sotto al Campidoglio” scrive Tutino dalla propria pagina facebook. “Avevo comunicato alla tua Segreteria  - prosegue il Vicepresidente del Consiglio municipale - che non sarei andato via senza averti parlato dell'illegalità che il Comune appalta nei servizi all'infanzia, mettendo a rischio l'incolumità di 7000 bambini e 2000 lavoratrici. Avrei considerato doveroso che mi si avvertisse del fatto che te ne andavi per un'altra uscita.È notte, e spero che essa ti porti consiglio. Tornerò per aiutarti – chiosa Tutino - con questo sciopero della fame, a legalizzare Roma”.

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