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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ippodromo di Capannelle, il ricorso al Tar spaventa il Comune: il concessionario resta al suo posto

Revocata la richiesta di lasciare l'impianto entro 180 giorni

Dovevano lasciare l'ippodromo di Capannelle entro il 19 maggio. La determina dirigenziale che il Dipartimento Sport aveva inoltrato a novembre all'Hippogroup era perentoria. Centottanta giorni di tempo, allo storico concessionario, per lasciare l'ultimo tempio dell'ippica capitolina. Poi? Nelle intenzioni dell'amministrazione comunale, come tante volte ribadito, bisognava ripartire da zero, con un nuovo bando.

L'intenzione però non si è tradotta in prassi. Il bando non ha mai visto la luce e nel frattempo Hippogroup ha presentato un ricorso al Tar. Il concessionario che dichiara di aver investito 20 milioni nell'impianto, non ha alcune intenzione di lasciarlo. E per questo ha presentato un'istanza di annullamento della Determina del Dipartimento Sport, ottenendo un effetto insperato: la determina del novembre scorso è stata annullata. Il concessionario può restare al suo posto. Un risultato che non era scontato ottenere neppure se Hippogroup avesse chiesto, e non l'hanno fatto, una sospensiva al TAR. 

Un apparente paradosso

Il passo indietro del Dipartimento Sport è espressamente indicato in una nuova determina in cui, si chiarisce, che la decisione si limita "alla parte in cui si diffida il concessionario a rilasciare l'impianto libero entro 180 giorni". In definitiva il Dipartimento Sport ha annullato una parte essenziale del proprio provvedimento. Un paradosso apparente, che però nasconde una spiegazione. La componente tecnica di Roma Capitale, considerato il ricorso al Tar, ha voluto "tutelarsi". Una scelta su cui potrebbe aver pesato anche l'interessamento che, sulla vicenda della concessione, avrebbe manifestato il Ministero delle Politiche agricole.

Il preminente interesse pubblico

Tra le ragioni con cui la dirigente del Dipartimento motiva il passo indietro, viene espressamente riportato l'interesse palesato da Ministero. Ad inizio marzo, aveva infatti chiesto spiegazioni circa gli "eventuali sviluppi della situazione riguardante la società Hippogroup Capannelle in previsione del rilascio dell'ippodromo, programmato per maggio 2018". Nel chiedere queste informazioni, si era poi sottolineato il "preminente interesse pubblico alla continuità dell'attività ippica nella Capitale". A Roma infatti, nel mese di maggio, si svolgono imporantissimi appuntamenti come quello del Derby.

Il clima d'incertezza

Resta tutto com'è, in attesa del pronunciamento del Tar. Anche se la concessione è scaduta ed il nuovo bando non è mai stato realizzato. Un clima di totale incertezza che non garantisce nè i posti di lavoro, verso la cui salvaguardia l'amministrazione capitolina si era sempre pronunciata, nè le competizioni. In questo limbo"rischiamo di non ottenere nemmeno l'assegnazione del Derby, un evento che ha 160 anni e che  - ricorda il direttore operativo di Hippogroup Ippodromo Capannelle Danilo Di Caprio - neppure le bombe della seconda Guerra Mondiale avevano fermato". Il passo indietro del Dipartimento Sport, dovrebbe aver scongiurato almeno questo scenario. La sensazione è che la vicenda regalerà ancora sorprese. 

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