rotate-mobile
Appio Claudio Anagnina / Via Arrigo Cavaglieri

Dal Palazzo Selam al Parco degli Acquedotti: riflettori accesi sui rifugiati

In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, il Municipio ha promosso un'iniziativa al Parco degli Acquedotti, per far conoscere la realtà di palazzo Selam. Fantino: "Bisogna fare di più"

I milleduecento rifugiati presenti nel palazzo Selam della Romanina si considerano hedertena, ovvero fantasmi. Una condizione esistenziale disumana, denunciata dall’Associazione Cittadini del Mondo attraverso un recente report.  “Per gli abitanti – leggiamo - essere completamente abbandonati dalle istituzioni ha significato tra le altre cose non poter prendere la residenza nel luogo di reale domicilio e quindi di non poter usufruire dei servizi pubblici vicini, come la scuola o come il sistema sanitario”.

L'INTEGRAZIONE MANCATA - Una situazione emergenziale che si protrae da molto tempo, se si considera che il 76% delle persone che abitano lo stabile di via Arrigo Cavaglieri, ci vive da almeno 5 anni. E tuttavia, lo stato sociosanitario si fa sempre più complicato e la luce in fondo al tunnel, quell’integrazione tanto agognata, sembra ridursi ad un bagliore lontano.

I DIRITTI NEGATI - La condizione di “uomini e donne fuggiti dai propri paesi d’origine alla ricerca di condizioni di vita migliori – ha riconosciuto il Presidente Fantino – è  complessa e preoccupante. A quelle persone bisogna dare  risposte concrete per il superamento di sofferenze inaccettabili, garantendo il rispetto dei diritti umani fondamentali e tutte quelle tutele che lo stato italiano dovrebbe fornire in virtù del loro status di rifugiati”. Per tenere accesa l’attenzione su un fenomeno drammaticamente presente nel territorio, il Municipio ha promosso al Parco degli Acquedotti, un’iniziativa organizzata da Cittadini del Mondo. L’occasione è offerta dalla Giornata Mondiale del Rifugiato.

LA GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI - “Da quando sono stata eletta – fa sapere Fantino – ho cercato di intervenire per sollecitare l’attenzione su questa sconcertante realtà, promuovendo l’avvio di tavoli di discussione, con Istituzioni e Associazioni, per trovare soluzioni condivise che conducano al superamento della precarietà e del grave degrado delle condizioni di vita di tante persone, adulti, ragazzi e bambini, molti dei quali nati nel nostro Paese”. Ma non basta. “Bisogna fare di più, bisogna fare meglio per garantire a tante persone, condizioni di vita accettabili – aggiunge il Presidente del Municipio VII - Bisogna accendere una luce. Proprio per questo, con convinzione, il nostro Municipio promuove l’iniziativa al Parco degli Acquedotti. Sarà un’occasione importante per sollecitare la conoscenza e l’attenzione su una realtà che è parte integrante del nostro Municipio e che, se non si interviene con decisione, rappresenterà una vergogna per tutta la città e per l’Italia stessa”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dal Palazzo Selam al Parco degli Acquedotti: riflettori accesi sui rifugiati

RomaToday è in caricamento