Osteria del Curato: la discussa rotatoria complica il transito del 503
Il Comitato di Quartiere ha scritto alla Giunta Marino per chiedere conto delle difficoltà che una nuova rotatoria creerebbe al trasporto pubblico. Il Dipartimento competente, informato dal Municipio, non si è ancora espresso
C’è una rotatoria, ad Osteria del Curato, che non è nata sotto i migliori auspici. I residenti, per il tramite del Comitato di Quartiere, ne hanno spesso sottolineato le criticità. Sono stati messi in discussione tanto gli espianti dei tigli, quanto la stessa funzionalità dell’infrastruttura viaria. Nel quartiere, è stato infatti osservato, non ci sarebbe un traffico veicolare tale da giustificarne l’esigenza.
I PROBLEMI DI TRANSITO - A prescindere dai problemi sollevati in passato, ne è stato ravvisato uno in tempi molto più recenti. Il Comitato di Quartiere, scrivendo alla Giunta Marino, ha infatti sottolineato una nuova criticità. “Siamo a conoscenza che l'Agenzia della Mobilità rileva problemi di transito del mezzo pubblico in ragione della nuova strutturazione viaria” scrive nella lettera il Presidente del CdQ Elio Graziani.
IGNORATO IL MUNICIPIO - Il problema però, è stato già comunicato all’ente di prossimità. “ Siamo anche a conoscenza che il VII Municipio, al fine di superare il problema, ha avanzato il 17 aprile scorso una richiesta formale e urgentissima d'incontro ai Dipartimenti interessati, e in particolare a quello di 'Promozione, Sviluppo e Riqualificazione delle Periferie' che, per competenza amministrativa, coordina l'approvazione dei progetti e ne sovrintende le realizzazioni. Ci risulta, però – osserva Graziani - che nessun riscontro abbia avuto tale richiesta d'incontro”.
LA PREOCCUPAZIONE - In definitiva, in via Cinquefrondi sembra configurarsi un paradosso. Un’infrastruttura nata per favorire la viabilità, rischia di danneggiarla. “La linea in questione è la 503” ci spiega il Presidente del CdQ raggiunto telefonicamente. “Siamo preoccupati che questa situazione, se non affrontata per tempo, possa creare un serio danno alla cittadinanza. In quel caso poi – aggiunge il Presidente del CdQ – saremo costretti a tenerne dovutamente conto”. Forse anche ricorrendo ad un’azione legale.
