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Martedì, 23 Aprile 2024
Torre Maura Torre Spaccata / Via di Torre Spaccata, 157

Torre Spaccata: sfratto per il centro anziani, ma scatta la protesta

La comunicazione da parte del dipartimento Servizi alla persona del Campidoglio

C’è una perdita d’acqua, la casa di riposo deve chiudere. È questo, in sintesi, il contenuto della comunicazione ricevuta ieri dalla struttura che ospita una serie di servizi sociali ‘Bruno Buozzi’ in via di Torre Spaccata 157, per un totale di una settantina di persone. In particolare, a veder concretizzato il rischio di sfratto in meno di 24 ore sono stati i 35 anziani che in quel centro risiedono ormai da anni. “Ieri la direzione Servizi alla persona del dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale ha comunicato che a causa di una perdita d'acqua la casa di riposto avrebbe dovuto chiudere” denuncia Domi Sonnante sindacalista della Cub Pensionati e Cub Sanità, che quindi vede tra i suoi iscritti sia gli anziani residenti sia i lavoratori, una cinquantina in totale.

La struttura ospita diversi servizi. In capo a Roma Capitale c’è la residenza per anziani e il centro diurno per malati di Alzheimer, c’è un centro per minori sottoposti a misure cautelari, un centro antiviolenza. E se tutti sono stati allertati della possibilità di una chiusura della struttura, a ricevere l’avviso di sfratto sono stati gli anziani.

“A fronte di una perdita d’acqua che richiederebbe circa 2 mila euro e una giornata di lavoro per essere riparata, gli è stato chiesto di fare le valigie per poter essere trasferiti oggi stesso” continua Sonnante. “Il tutto senza un congruo preavviso, senza un assistente sociale o uno psicologo ad assisterli. Quattro persone si sono sentite male ed è stato necessario chiamare un ambulanza. Due di loro sono state trasportate via in codice rosso”.

Gli anziani si sono rifiutati di andarsene. Sul posto anche i carabinieri, chiamati dagli utenti. “Noi da qui non ce ne andiamo” affermano quasi in coro gli anziani presenti, seduti su una fila di sedie sotto la tettoia dell’ingresso della struttura. La maggior parte di loro ha da tempo superato gli 80 anni. “Viviamo qui da tempo, ci conosciamo tutti” raccontano, ancora increduli della notizia arrivata solo poche ore prima. Spostarsi vorrebbe dire stravolgere abitudini consolidate e punti di riferimento in meno di 24 ore. “Soprattutto per le importanti cure mediche di cui molti di noi necessitano” spiega una signora che racconta di “aver bisogno di effettuare la chemioterapia. Ormai” spiega “mi sono organizzata con l’ospedale Pertini, non mi posso spostare”. Molti di loro hanno già uno sfratto alle spalle: “Veniamo dalla clinica Roma II di Casal Boccone, chiusa tra le polemiche alla fine del 2011. Non non siamo pacchi, noi da qui non ce ne andiamo”.

Denuncia Sonnante: “Non è stato informato il sindacato, non sono state correttamente informate le società che gestiscono i servizi. Abbiamo chiesto una convocazione immediata alla parti coinvolte per avere informazioni sul futuro degli ospiti della struttura, che rischiano un'interruzione del percorso di assistenza senza preavviso, e anche sulla tenuta dei livelli occupazionali. Siamo pronti a mettere in campo ogni azione di lotta per tutelare gli interessi di tutti”.

Secondo quanto apprende Romatoday, e come comunicato dal sindacato, nel pomeriggio "è stata emessa una nota da parte dell'ufficio tecnico nella quale si comunica che la parte dello stabile interessata è agibile". 

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