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Venerdì, 19 Aprile 2024
Torri Tor Vergata

Tor Vergata: Città dello Sport uno scheletro a cielo aperto

Il Presidente del Coni Malagò:” E’ una problema molto serio”

Dai pratoni di Tor Vergata, dove nell’agosto 2010 ci fu la Giornata Mondiale della Gioventù con Papa Wojityla, spunta ormai da anni un’enorme vela bianca d’acciaio visibile fin dall’autostrada Roma-Napoli. Un complesso sportivo progettato dal grande architetto spagnolo Santiago Calatrava, voluto e avviato nel 2005 dalla giunta Veltroni e destinato ai mondiali di nuoto del 2009 a Roma.

Per il ritardo dei lavori e l’aumento dei costi i Campionati mondiali vennero però di corsa trasferiti al Foro Italico e l’enorme opera architettonica divenne ben presto un cantiere fantasma. Lo scheletro di un enorme natante abbandonato a sé stesso, all’interno del quale dovrebbero esserci un Palasport multifunzionale da 15 mila posti e due piscine (una per le gare e l’altra per i tuffi), oltre ai campi di atletica.

Sulla Città dello Sport interviene il presidente del Coni, Giovanni Malagò:” La Città dello Sport di Tor Vergata è una ferita, un problema importante e di difficile soluzione rispetto al quale bisognerà sedersi a tavolino. Qualche idea può anche esserci ma è chiaro che bisogna andare con un cura da cavallo e non con delle aspirine”. Continua Malagò:” Il problema è molto serio. Per ciò che riguarda gli stadi di atletica devono andare all’atletica e con la federazione c’è un percorso chiaro tramite assegnazioni e bandi e soprattutto per dare la gestione ai comitati regionali aprendo al pubblico e consentendo allo stesso tempo attività di vertice”.

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