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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | Libri, lezioni e zaini. Ecco la scuola popolare di Tor Bella Monaca, contro l’abbandono scolastico

La scuola popolare di Tor Bella Monaca fornisce ripetizioni gratuite ai ragazzi del quartiere, dalle elementari alle superiori

Matematica, filosofia, storia, italiano. Ripetizioni a costo zero che hanno una duplice valenza, in uno dei quartieri più poveri della Capitale: supporto a chi versa in condizioni economiche difficili, lotta alla dispersione scolastica. Con questi obbiettivi nasce la scuola popolare di Tor Bella Monaca, all’interno dei locali del centro sociale di largo Ferruccio Mengaroni. Un progetto mutualistico nato su proposta del collettivo Errezero e di Scuola fuori mercato a cui hanno aderito via via molti docenti del Liceo Amaldi, studenti e ricercatori universitari.

“Le statistiche ci dicono che oltre il 50% degli iscritti alle scuole superiori ha bisogno almeno una volta delle ripetizioni - spiega Danilo Corradi, docente di filosofica al Liceo Amaldi, tra gli insegnanti della scuola popolare -. Pensiamo che il diritto alla studio passi anche da qui. Per superare il gap economico che vediamo ogni giorno nelle nostre classi, in uno dei quartieri con il maggior numero di abbandono scolastico di Roma”.

Sono circa un centinaio i ragazzi di Tor Bella Monaca che, da quando ha aperto i battenti lo scorso novembre, usufruiscono di ripetizioni a costo zero. Il giovedì pomeriggio per i ragazzi delle superiori, il venerdì per medie ed elementari. 40 sono gli insegnati che, organizzati su turni, riescono a formire ai ragazzi il supporto di cui hanno bisogno per superare le difficoltà scolastiche, ma non solo. Perché su questi banchi c’è anche spirito di condivisione. Uno spazio aperto in cui potersi sentire parte di qualcosa. E lo spiegano molto bene Andrea Cicconi e Marcio Cicchetti, ragazzi di 25 e 23 anni, nati e cresciuti tra le torri, oggi studenti universitari a Tor Vergata. “Conosciamo bene le difficoltà di questo quartiere - dice Andrea - e pensiamo che sia davvero utile un posto come questo”. “Il contatto con i ragazzi è importante - spiega Marco -, ma anche trasmettergli il piacere dello studio”.

“L’idea è anche quello di costruire un luogo di cooperazione tra studenti - conclude Corradi - in cui loro stessi diventino parte attiva nell’aiutarsi a vicenda, ma anche per rivendicare diritti e politiche contro discriminazione economica e dispersione scolastica”.

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