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Sicurezza: l'VIII municipio vara un piano d'intervento intensivo

Piani sicurezza intensivi settimanali, quartiere per quartiere, per la lotta alla criminalità. Vendetti (Pdl): “Residenti, Comitati e Municipio finalmente insieme”. Mastrangeli (Pd): “Soddisfazione per il piano”

Si è tenuto venerdì scorso l'incontro della Commissione Sicurezza dell'VIII Municipio, presieduta da Fernando Vendetti, nella quale è stata principalmente discussa la proposta di un piano sicurezza municipale basato su una serie di azioni di prevenzione e controllo in profondità, di quartiere in quartiere, e a 360 gradi. Alla riunione hanno partecipato molti responsabili dei Comitati di Quartiere del quadrante Sud-Est, il responsabile della sicurezza del centro commerciale “Le Torri” di Tor Bella Monaca, ed eccezionalmente il comandante dell'VIII Gruppo dei Vigili Urbani, Antonio Di Maggio.

Il piano proposto dalla Commissione è, nello specifico, basato su un controllo approfondito del territorio con ogni mezzo a disposizione e in tutti gli aspetti legati alla sicurezza e alla legalità, coinvolgendo direttamente la cittadinanza ma più in particolare i Comitati di Quartiere e le associazioni. Quest'ultime avranno il compito (in realtà si tratta poi di un “dovere civico”) di denunciare le situazioni a rischio, le aree di maggiore criticità, i luoghi pericolosi, dove il coordinamento delle Forze dell'Ordine andrà ad intervenire.

  Con i piani di sicurezza settimanali, quartiere per quartiere, si lavora in maniera intensiva e localizzata nel territorio  
Seguendo un turnover specifico, che avrà una durata di qualche giorno, i quartieri passeranno sotto la lente della Commissione, ma più in particolare delle Forze dell'Ordine e dei Vigili Urbani dell'energico Antonio Di Maggio, e nelle speranze della Commissione vi è un programma d'azione incrociato tra Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani che garantirà una copertura quasi 7 giorni su 7 e h24.

Decisa presa di posizione del Municipio contro la criminalità e il degrado sociale delle aree periferiche che, con questa manovra unica nel suo genere a Roma, vuole raggiungere l'obiettivo di ristabilire una situazione di sicurezza e vivibilità in un quadrante che è stato più volte, purtroppo, protagonista delle pagine di cronaca dei quotidiani nazionali e locali, l'ultimo dei quali pochi giorni fa quando un altro straniero è stato vittima di un pestaggio brutale.

  Dobbiamo essere noi cittadini, prima di tutto, a dare l'impulso  
Il lavoro delle Forze dell'Ordine, dichiara infatti il comandante Di Maggio, “è davvero grande, considerando le risorse a disposizione”, eppure questo è l'unico Municipio di Roma dove, prosegue Di Maggio, “non c'è più un solo insediamento abusivo”. Ogni insediamento, ricorda infatti, porta alle casse del Municipio, cioè alle tasche dei cittadini, un onere non indifferente perché alla questione della sicurezza in sé occorre aggiungere la mole di lavoro necessaria per la pulizia dell'ambiente, le eventuali riparazioni, e così via. “Sono tutti soldi che vengono tolti alla collettività”, ha dichiarato. Ma bisogna anche ricordare che “i cittadini hanno un ruolo importante”, non devono cedere a comportamenti scorretti, denunciando invece le situazioni di disagio o di pericolo e contribuendo al benessere di tutti. Ognuno, ricorda Di Maggio, può fare la sua parte.

“Quello che chiediamo ai cittadini”, sottolinea poi Fernando Vendetti, “è un po' di collaborazione, segnalando le situazioni critiche del territorio. Perché dobbiamo essere noi cittadini, prima di tutto, a dare l'impulso”. Ci sono infatti cose che solo chi vive tutti i giorni il quartiere conosce o nota, come fanno i Comitati di Quartiere. È proprio insieme alla loro esperienza che si può sperare di risolvere davvero le cose, andando incontro davvero ai cittadini ed evitando operazioni “di pubblicità” che lasciano il tempo che trovano. “Noi possiamo lavorare – ricorda il comandante Antonio Di Maggio – anche sulle segnalazioni del singolo cittadino”, che rimangono assolutamente anonime anche alla stessa Commissione in Municipio. Non c'è dunque nessun tipo di pericolo per i residenti, come ricorda il presidente Vendetti, a differenza delle ronde che li espongono ad un lavoro che può davvero mettere in discussione la loro incolumità. “Con i piani di sicurezza settimanali, quartiere per quartiere, si lavora in maniera intensiva e localizzata nel territorio”, ha sostenuto ancora Di Maggio.

E sulla questione spinosa di nuovi campi nomadi nell'VIII Municipio Antonio Di Maggio tranquillizza tutti: “ci saranno nuovi campi a Roma ma non in questo Municipio, questo è sicuro”. Il progetto del Comune è quello di far funzionare meglio i campi che ci sono e aprirne un altro paio, specifica ancora il comandante Di Maggio, ma, ripete, “non nell'VIII Municipio”. Per questa ragione è inutile proseguire la politica dello sgombero degli accampamenti abusivi che, immancabilmente, dopo dieci giorni rispuntano come funghi, quando tutte queste persone (non appena partirà il progetto) saranno trasferite all'interno di aree sicure, protette e pulite. “Ma bisogna aspettare che si allestiscano le strutture”, il ché, secondo Di Maggio, porterà via almeno “qualche mese”.

  Dalla museruola del cane al controllo del decoro urbano fino allo spaccio, non ci sono reati sui quali è possibile soprassedere  
I piani sicurezza settimanali, spiega poi Fernando Vendetti, dovranno occuparsi di “riassettare” la zona in tutti gli aspetti legati appunto alla sicurezza, ma devono ad ogni modo “focalizzare l'attenzione sui problemi principali, come il bullismo, il sommerso, gli illeciti sulla strada...”. Questa Commissione, ha ricordato infine, “deve concentrarsi sulla sicurezza e colpire la criminalità nei punti più sensibili”.

“Grande soddisfazione”, esprime Walter Mastrangeli – vice presidente di centrosinistra della Commissione Sicurezza –  per il piano progettato. “Oggi finalmente vedo un piano sicurezza buono”, ha dichiarato in assemblea, “ma vorrei che quando ci si muove in un quartiere ci sia davvero un intervento capillare, a 360 gradi”. Dalla museruola del cane al controllo del decoro urbano fino allo spaccio, non ci sono reati sui quali è possibile soprassedere, sostiene Mastrangeli. “Non solo delinquenza – ha detto – ma un controllo a tappeto di tutti i reati”. Mentre per il consigliere aggiunto Kingsley Oparah, portavoce degli stranieri in Municipio, la paura è quella che qualche cittadino possa trovarsi in situazioni pericolose, ed è quindi “necessario distinguere tra quello che può fare il cittadino e quello che possono fare le Forze dell'Ordine”. Ma sull'incolumità nessuno ha dubbi: i cittadini non correranno nessun pericolo perché ciò che si chiede è solo una semplice e anonima segnalazione, nient'altro.

Per Daniele Grasso (Sinistra Arcobaleno), invece, occorre tenere sempre presente “i problemi sociali che queste soluzioni creano non solo all'esterno, ma anche e soprattutto all'interno dei campi”. Pericolo non solo di concentrazioni ideologiche che potrebbero generare situazioni di intolleranza con conseguenze imprevedibili all'esterno, ma anche dentro ai campi si possono accentuare attriti tra clan ed etnie, che rischiano di “trasformarsi in polveriere”.
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