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Rifiuti, la raccolta per le utenze non domestiche è un disastro: il municipio grillino diffida Ama

Prima il tavolo di confronto poi la diffida presentata durante la commissione congiunta tra Comune e Municipio

A un anno dall’avvio della raccolta dei rifiuti per le utenze non domestiche, il Municipio VI tira somme e diffida Ama: troppi disagi in questi mesi con servizi minimi spesso non garantiti. La nota, indirizzata alla municipalizzata, alla Gestione rifiuti del Dipartimento Tutela Ambientale (designata a vigilare sul contratto tra AMA e Comune di Roma) e all’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi, è stata depositata durante la commissione congiunta tra municipio e Comune. 

Prima il tavolo di confronto con Ama poi la diffida

“Prima della formale diffida era stato convocato, presso la Presidenza del Municipio, un tavolo di confronto con AMA per capire, contratto alla mano, le difficoltà e le sanzioni elevate nei confronti della SARIM - ha spiegato Katia Ziantoni, assessora all’ambiente della giunta Romanella - Trasparenza e qualità della raccolta differenziata erano gli obiettivi con cui fu indetta la nuova gara per l’affidamento, all’esterno, delle utenze non domestiche. Addirittura, nel precedente contratto, AMA raccoglieva la sola frazione indifferenziata dei rifiuti lasciando ai privati la raccolta del materiale pulito con conseguenti costi per i cittadini e guadagni per i privati”. 

Tra le motivazioni della diffida: lettura del codice senza il ritiro

Per l’assessorato i nodi sono presenti nel bando di gara, inoltre tra i fatti eclatanti denunciati nella diffida anche la lettura dell’RFID senza ritirare, sanzioni evidentemente inferiori al guadagno delle società private, mancata copertura di tutto il territorio e una mappatura delle utenze non domestiche lontana dalla realtà. “Nei periodi di ciclica emergenza della Capitale AMA ci riferiva che c’erano problemi di sbocco agli impianti – ha aggiunto Ziantoni - Un fatto gravissimo che pone ulteriori domande sulla destinazione finale dei rifiuti che dovrebbero avere specifici canali a carico del privato e non della Municipalizzata, notoriamente priva di impianti propri. La richiesta dell’assessorato: “Abbiamo chiesto ad AMA di valutare ogni azione possibile, compresa la rescissione del contratto.”

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