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Tor Bella Monaca Torre Angela / Via Amico Aspertini

#iocimettolafaccia, al via la petizione del centro antiviolenza di Tor Bella Monaca

La petizione è stata lanciata da poche ore e ha già raggiunto mille adesioni. E' rivolta soprattutto agli uomini perché il "cambiamento" deve partire da loro

La petizione #iocimettolafaccia è stata avviata da poche ore e ha già raggiunto mille adesioni. E' questa l'ultima iniziativa promossa dal centro antiviolenza Marie Anne Erize di Tor Bella Monaca, indirizzata non solo alle donne ma anche e soprattutto agli uomini.
Sempre in prima linea per combattere la violenza di genere, il centro antiviolenza di Tor Bella Monaca vanta una serie di iniziative che mettono al centro "la cultura" e l'attenzione verso le donne maltrattate. Tra gli ultimi progetti anche quello della sartoria solidale. Qui, attraverso il lavoro di cucito, le donne sono riuscite a liberarsi dalla "sudditanza economica" che le ha legate spesso a compagni violenti. Non solo. Il centro antiviolenza, nel tempo, ha allestito anche una biblioteca che conta oltre 8000 volumi. 

Stefania Catallo, presidente del centro antiviolenza, di recente insignita anche del titolo di ambasciatrice del Telefono Rosa, si è resa protagonista di una nuova iniziativa, la petizione appunto: #iocimettolafaccia. La raccolta firme è rivolta a tutti, uomini e donne ed è indirizzata al presidente della repubblica e al presidente del consiglio dei ministri ma anche ai ministri dell’istruzione e delle politiche sociali. 

A Roma Today Catallo ha raccontato quali sono le motivazioni che hanno portato a rivolgere, per la prima volta, l’appello a “metterci la faccia” anche agli uomini. “E’ necessario un cambiamento di rotta che scaturisce da un cambiamento di mentalità – ha esordito – perché il cambiamento deve partire soprattutto da chi maltratta”. E sul ruolo giocato dagli uomini ha continuato: “Devono essere loro a dire di no”. Grazie al lavoro svolto al centro antiviolenza, Catallo ha conosciuto anche un ex “maltrattante” e anche dalla sua forza e dal suo coraggio ha tratto spunti di riflessione per arrivare poi alla nascita della petizione: “Quest'uomo ha deciso di mostrarsi e raccontare il suo vissuto in prima persona, rappresenta un esempio di come sia possibile realizzare un recupero: cambiare si può e, soprattutto, si deve”. Con la petizione

Catallo ha anche chiesto: “Per favorire il cambiamento è necessario un impegno serio e concreto anche da parte delle istituzioni non basta la sola educazione familiare”. Tanti i nomi dello spettacolo, del giornalismo, dell’imprenditoria e del sociale che hanno apposto già le prime firme. Così Catallo ha concluso: “Invitiamo quindi tutti, soprattutto gli uomini, a firmare la petizione (qui) e a inviare una foto con l'hashtag #iocimettolafaccia sulla nostra pagina Facebook omonima”. 

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