rotate-mobile
Tor Bella Monaca Torre Angela / Via Amico Aspertini

Al centro antiviolenza le testimonianze dei sopravvissuti alle 'marocchinate'

L'appuntamento è fissato alle ore 15.00 di sabato 4 luglio presso i locali della biblioteca 'Marie Anne Erize' dell'omonimo centro antiviolenza nel quartiere Tor Bella Monaca

Avrebbe dovuto essere un punto di riferimento per il quartiere, una 'fucina di talenti e di cultura'. Così, dopo la recente inaugurazione della biblioteca 'Marie Anne Erize' presso l'omonimo centro antiviolenza del quartiere Tor Bella Monaca, arriva il primo appuntamento importante per tener fede alla promessa fatta al taglio del nastro. Sabato 4 luglio alle ore 15.00, infatti, presso la sede del centro in via Amico Aspertini, 393, nell'ambito della seconda giornata di formazione del Centro Antiviolenza Marie Anne Erize, si terrà la presentazione del libro "Le violenze dei goumiers" di Antonio Riccio, docente di antropologia presso l'università S.Tommaso d'Aquino di Roma.

"Si parlerà delle cosiddette 'marocchinate', ovvero delle donne ciociare che durante l'avanzata alleata del maggio 1944, furono brutalizzate, violentate e a volte uccise dalle truppe marocchine. Si tratta di una pagina di storia pressochè sconosciuta alla quale il Centro ha deciso di dare voce. Cosa resta della memoria traumatica della seconda guerra mondiale nei monti Aurunci settant’anni dopo? Il libro ripropone le voci e le testimonianze dei sopravvissuti ed anticipa temi e problemi di una nuova memoria" - spiega Stefania Catallo, presidente del centro antiviolenza 'Marie Anne Erize'.

Motivazione religiose? Razziali? All'appuntamento di sabato i relatori discuteranno anche del'interpretazione che è stata data agli eventi del corso degli anni, come spiega ancora Catallo: "L’interpretazione delle violenze dei Goumiers, le truppe marocchine facenti parte dell’Esercito francese, è a tutt’oggi opaca ed oscura. C’è chi la riconduce alla presunta ‘bestialità’ dei violentatori, chi alla connivenza dei vertici militari, la 'carta bianca', chi a ragioni ‘religiose’ e non mancano interpretazioni ‘etniche’ peraltro vaghe ed indeterminate fino a confondersi con un generico razzismo". 
Inoltre, Stefania Catallo aveva già scritto una piece teatrale intitolata "La Marocchinata",  presentata alla Casa Internazionale delle Donne nel 2013: "Sarà lo spunto per un lavoro di formazione per i tirocinanti di diverse scuole di counselling di Roma, che settimanalmente si incontrano nella struttura per un percorso di formazione" - spiega la presidente.  
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al centro antiviolenza le testimonianze dei sopravvissuti alle 'marocchinate'

RomaToday è in caricamento