rotate-mobile
Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca

Alemanno a Tor Bella Monaca: "Se una torre vuole restare in piedi, ve la terrete così"

Il sindaco incontra i cittadini al centro sociale Che Guevara: "Il Che piaceva anche a Destra voleva portare la democrazia a Cuba e sparava contro gli speculatori edilizi"

Il masterplan che dovrebbe ridisegnare l'assetto di Tor Bella Monaca, continua a suscitare nei residenti numerosi interrogativi. Dubbi e domande a prima vista banali, affollano la mente dei cittadini che non sembrano propriamente convinti: chi pagherà il costo dei traslochi? Ci metterete le finestre nei bagni? I piano terra verranno dati ai disabili e agli anziani? Tutti quesiti che rendono perfettamente l'idea del fatto che il cambiamento nel quartiere, almeno ipoteticamente, è già iniziato. Nonostante questo, il sindaco di Roma, Gianni  Alemanno ha tenuto a precisare che non esiste ancora nulla di definitivo: ha infatti preso un impegno con i cittadini del quartiere dell' VIII Municipio in base al quale “il 17 dicembre si aprirà un tavolo di confronto dal quale potrebbe anche scaturire un cambiamento nel progetto. In base al confronto decideremo cambiamenti e decideremo i tempi”.

Questo quanto affermato dal Sindaco che per il secondo appuntamento con i residenti, ha scelto la sede del centro sociale "Che Guevara", nella quale ha affrontato proprio con i cittadini le questioni sulle demolizioni e ricostruzioni del quartiere di Tor Bella Monaca. “Vengo in pace” ha detto Alemanno scendendo dalla macchina e rivolgendosi ai cittadini che lo attendevano fuori e al responsabile del centro.

Durante il confronto ha spiegato che “verrà fatto un referendum per sentire i cittadini e non calare le cose dall'alto perchè non avrebbe senso. Le città del futuro – ha aggiunto – non possono espandersi mangiando terreni agricoli, ma Tor Bella Monaca non può restare uguale a se stessa ne recuperare situazioni abbandonate da troppo tempo, fatte male e con difficoltà strutturali.”

Per rispondere invece a chi, alzando la voce, si è ribellato alla distruzione della propria casa, Alemanno ha risposto che “ se esistono realtà o interi blocchi che non vogliono un cambiamento e che sono sicuri, non arriveremo con le ruspe, non ce l'ha ordinato il medico. Se una torre vuole rimanere in piedi, ve la terrete così.”

Sono state inoltre numerose le domande dei cittadini relative a problemi più pratici e l'assessore capitolino al patrimonio, Alfredo Antoniozzi, ha provveduto a dare le dovute risposte assicurando “che verranno riconosciuti i contratti e i precontratti esistenti, mantenute le stesse metrature delle case e lo stesso canone e che i costi dei traslochi saranno a spese dell'amministrazione.” Per quanto riguarda invece lo spinoso problema dei senza titolo, “bisogna capire come è stata fatta la sanatoria perché alcuni sono fuori per venti euro”.

Durante l'incontro, a sorpresa, è comparso anche il comitato 'No masterplan' perché, come ha spiegato Danilo che ne fa parte, “se io raccontassi a qualcuno come funziona il vostro progetto penserebbe che è una barzelletta!”

Il sindaco Alemanno ha chiuso il confronto con una spiegazione del perchè la scelta per il luogo dell'incontro sia caduta proprio sul centro sociale 'Che Guevara': “Che Guevara è uno dei leader di sinistra che anche a destra apprezziamo. Voleva portare la democrazia in America Latina”. E a chi gli ha risposto che però "sparava pure a Cuba" ha risposto: "E' vero, sparava a quelli che a Cuba facevano le speculazioni edilizie. Voleva cambiare. Ora me ne vado con qualche speranza in più.”

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alemanno a Tor Bella Monaca: "Se una torre vuole restare in piedi, ve la terrete così"

RomaToday è in caricamento