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VI Municipio: bagarre in Aula, i giornalisti chiamano la Polizia

Ieri, i cronisti della "Fiera dell'Est", "Movimento Ø" e "Paese Sera" hanno continuato la protesta contro la disposizione sulle riprese audio-video: il presidente del Consiglio Consolino ha chiesto ai vigili di identificarli

È scontro aperto tra i giornalisti e il presidente del Consiglio Ambra Consolino (Pd): anche ieri, come la scorsa settimana, il Consiglio municipale è stato sospeso per la protesta compatta dei cronisti del periodico locale “La Fiera dell’Est”, del “Movimento Ø” e del quotidiano “Paese Sera”, che hanno tirato fuori tablet e smartphone per effettuare riprese audio-video in Aula, come simbolo della contestazione, appellandosi con forza al diritto di cronaca e di critica e, soprattutto, alla libertà di stampa, sancita dall’art. 21 della Costituzione italiana: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, contro la disposizione n.3 del 2013, che stabilisce l’utilizzo di un modulo di autorizzazione, scaricabile anche online, da redigere almeno 24 ore prima della seduta ed impedisce la diffusione parziale dei contenuti, l'inserimento di commenti o opinioni, con l’obbligo di lasciare una copia delle registrazioni effettuate presso la segreteria della presidenza del Consiglio.

polizia VI Municipio-2Così, poco dopo l’inizio della seduta, il presidente del Consiglio ha chiesto ai vigili urbani di identificare i manifestanti e parte delle persone presenti. Il consigliere Roberto Mastrantonio (Sel) ha dato i suoi documenti alla Polizia Municipale per solidarizzare con i cittadini. Così, i giornalisti della “Fiera dell’est” hanno chiesto l’intervento della Polizia di Stato, che è arrivata poco dopo, ma è stata fatta allontanare dall’Aula. I poliziotti hanno preso i nominativi dei cronisti, ascoltando le loro testimonianze, alla presenza degli vigili urbani.

“A mio parere, il contendere non è nell’impedire l’informazione, ma nel merito tecnico che riguarda l’autorizzazione a svolgere le videoriprese, come sancito dal regolamento municipale art 35, comma 4“, aveva detto il presidente del Consiglio pochi giorni fa, facendo riferimento inoltre al Testo Unico degli Enti Locali (art. 38 c.7: “Le sedute del Consiglio e delle Commissioni sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento”) e ad un parere del Segretariato generale del 2011, che specificava: “il Ministero dell’Interno ha ritenuto che, in assenza di un’esplicita previsione regolamentare, l’ammissione della registrazione può essere regolata caso per caso dal Presidente del Consiglio nell’esercizio dei poteri di direzione dei lavori dell’assemblea, reputando altresì che, in via generale, non sussista un autonomo e indiscriminato diritto di procedere alla registrazione che consenta di superare gli eventuali divieti posti dall’amministrazione”. 

Ripresa la seduta consiliare, i portavoce del M5S hanno espresso solidarietà nei confronti dei giornalisti e della loro battaglia, il consigliere Sardone (Pd) è uscito volontariamente dall’Aula, in segno di protesta, il consigliere Pd Daniele Grasso, dopo esser stato più volte richiamato dal presidente del Consiglio, è stato invitato a lasciare la seduta e Gianfranco Gasparutto (Pd) è uscito per solidarizzare con il collega, facendo cadere il numero legale.

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