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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Viale Paolo Ferdinando Quaglia

Tor Bella Monaca, la commissione commercio su Adelandia: "Vogliamo far sì che la situazione venga sanata"

A Roma Today anche la posizione dei legali della famiglia Dell'Acqua che hanno spiegato motivazioni e possibili scenari

Una riunione dai toni accessi quella che si è svolta durante la convocazione della commissione commercio nella mattina di mercoledì per decidere quali soluzioni adottare per “salvare” il parco giochi di via Quaglia a Tor Bella Monaca. Tutti, orami, sono concordi nel riconoscere ad “Adelandia” un importante valore sociale soprattutto in un quartiere dal tessuto sociale spesso lacerato. Non solo, il parco giochi rappresenta anche un po’ la storia di Tor Bella Monaca. Da 36 anni, la famiglia Dell’Acqua, vincitrice di un bando nel 1998, gestisce il parco su un terreno comunale che essa stessa ha rimesso in sesto e da quell’anno paga il canone mensile e le utenze. 

L'atto della commissione commercio che sarà portato in consiglio

Alla notizia del possibile sgombero perché privo di autorizzazione, intorno ad “Adelandia” si è creata una grande solidarietà. In poche ore sono state attivate tre petizioni e tra la gente del quartiere non aleggia di certo il sentimento di resa rispetto a un’eventuale chiusura. La commissione commercio ha prodotto un atto che sarà presentato durante il consiglio di giovedì che: “Unanime esprime contrarietà alla chiusura del parco, per importanza sociale, per storicità e chiede attraverso poi la mozione di impegnare il presidente del municipio e la giunta a interfacciarsi con il dipartimento e con il direttore del municipio per far sì che la situazione venga sanata e che in caso di determina di sgombero si applichi una sospensiva” ha detto Laura Arnetoli, vice presidente della commissione commercio.

Parlano i legali della famiglia Dell'Acqua"

Abbiamo raggiunto i legali della famiglia Dell’Acqua, proprietaria del parco che già nei giorni scorsi ha raccontato tutta l’angoscia che sta vivendo dalle pagine del nostro giornale, i quali hanno spiegato le motivazioni della loro posizione. “Alla nostra cliente è stata contestata l’occupazione e la non conformità alle autorizzazioni secondo alcuni articoli del testo unico in materia di pubblica sicurezza che a nostro avviso non devono essere applicati in perché si avvalgono dei permessi rilasciati a chi si occupa di spettacoli viaggianti – ha detto l’avvocato Roberto Cipolla – Pertanto la revoca fatta ai sensi di questi articoli deve ritenersi illegittima”. Non solo, dai legali della famiglia, qualora non si trovasse una soluzione prima, anche l’ipotesi di rivolgersi al TAR. 
 

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