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Ponte di Nona Ponte di Nona / Viale Francesco Caltagirone

Pedaggio A24, i comitati di quartiere attaccano le mancate promesse del Pd

"Dove sono finite le promesse di Orfini e Migliore?" si chiedono i residenti della zona di Roma Est costretti a pagare il pedaggio dentro Roma

Tutto tace. I residenti del quadrante di Roma Est aspettano ancora risposte dal partito democratico sull'eliminazione del pedaggio al casello della A24. Un impegno che fin da subito il presidente del Pd Matteo Orfini aveva preso con i cittadini all'indomani del rincaro dell'8,3% avvenuto nel mese di gennaio, e che fino ad oggi non ha ancora mantenuto. Così, a meno di un mese dalle elezioni, monta la rabbia dei residenti: "Che fine hanno fatto le loro promesse?". 

I comitati di Colle degli Abeti, Nuova Ponte di Nona e l'associazione Cdq Villaggio Prenestino chiedono proprio al presidente Orfini e al sub commissario Migliore: "Dove sono le promesse fatte a partire da gennaio di quest'anno di affrontare la questione del pedaggio con l'obiettivo dell'eliminazione della ingiusta tassa sulla periferia romana?".

Di fronte all'aumento Orfini aveva dichiarato: "Che a Ponte di Nona si debba pagare il pedaggio è già discutibile, che addirittura lo si aumenti è assurdo". Alle sue parole avevano fatto eco quelle di Gennaro Migliore, sub commissario Pd alle Torri: "E' intollerabile che i cittadini debbano pagare per spostarsi nella loro città, a giorni depositerò interrogazione in Parlamento".

Nel mese di gennaio, a meno di una settimana dall'aumento, più di trecento persone sono scese in piazza a Nuova Ponte di Nona, per gridare il loro dissenso, definendo il rincaro un vero 'predaggio'. In quell'occasione anche passerelle di politici che non hanno portato a nulla di fatto. Giorni caldi dove qualcuno ha pensato bene di cavalcare l'onda della rabbia. L'11 gennaio un incontro al Nazareno tra i comitati del territorio e la dirigenza del Pd, tra cui anche Matteo Orfini e Gennaro Migliore. Risultato? L'aumento del pedaggio sarebbe finito sul tavolo del Ministro Delrio e un aggiornamento a venti giorni. Intanto il 19 gennaio anche il consiglio del Municipio Roma VI ha votato a favore dell'abolizione. Durante il mese di febbraio poi il pressing del Pd su Strada dei parchi annunciato da Gennaro Migliore ai comitati. 

Ma quella che sembrava una situazione già risolta, considerato l'impegno preso dal Pd, partito di maggioranza e quindi al Governo, è in una fase di stallo e suscita indignazione. "I comitati e le associazioni ancora aspettano una risposta da parte di chi del tutto spontaneamente si era interessato della questione - commentano in una nota - La risposta doveva avvenire, a loro dire, entro aprile, ma non è mai arrivata. Confidiamo in un pronto interessamento e in una risposta dai politici suddetti e non permetteremo che le difficoltà degli abitanti delle periferie romane siano usate in modo strumentale, per comunicazioni "buoniste" verso le periferie senza che poi non si dia seguito a nessun intervento migliorativo". Infine, concludono: "Siamo stanchi di parole, di promesse, speculazioni, siamo stanchi di dover pagare per uscire dai nostri quartieri. Siamo stanchi delle dichiarazioni". 

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