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Ponte di Nona Torrevecchia / Via Giovanni Casoni

Lunghezza, a 70 centimetri dall'autostrada: "Benvenuti nelle case-casello"

Il cantiere partito l'8 novembre nella periferia est della Capitale prevede la realizzazione di una strada parallela all'autostrada Roma-L'Aquila, a soli 70 cm dalle case. I residenti infuriati: "Dateci risposte serie"

"Forse vogliono farci fare i casellanti, ma io preferirei farcire i panini per i passanti". Usa l'ironia la signora Simonini, come a voler sdrammatizzare una situazione di piena emergenza: una strada parallela al tratto autostradale, in gergo tecnico una "complanare", sorgerà a pochi centimetri dalla sua casa. Su Marte? No, a Lunghezza, periferia est della Capitale. I timori dei residenti di via Giovanni Casoni hanno preso la "forma" degli incubi, dato che il cantiere è partito dall'8 novembre e, tempo qualche giorno, sfiorerà i salotti e le cucine di tre palazzine abitate da dodici famiglie, una quarantina di persone in tutto. Il progetto prevede, appunto, la realizzazione di una complanare dell'A24 (la Roma-L'Aquila) con annesso l'abbattimento di un garage in parte abitato e la creazione di una galleria che passerebbe sotto le case. In parole povere, un'autostrada a 70 centimetri dalla finestra di casa.

LA STORIA: VIVERE A DUE PASSI DALL'AUTOSTRADA - I signori Simonini abitano in via Giovanni Casoni da metà degli anni '50, quando ancora non esisteva l'autostrada, con le due corsie comparse circa dieci anni dopo e separate dalle abitazioni soltanto da barriere acustiche ad una distanza media di 4 metri. Come se non bastasse, "l'8 novembre scorso è partito un altro cantiere, quello della complanare - racconta il signor Giovanni - e sa come ce ne siamo accorti? Dal rumore delle ruspe, non avendo avuto alcun preavviso". "L'autostrada dei Parchi, 7 anni fa, ci informò del progetto in maniera informale - continua - facendoci un'offerta per l'esproprio delle nostre case che noi reputammo irrisoria. Da allora solo voci e promesse, e intanto i nuovi lavori sono partiti".

Il cantiere dell'a24 a lunghezza a pochi cm dalle case - foto Gorrasi/RomaToday

La signora Di Luzio, invece, abita nella palazzina adiacente, laddove "stando al progetto, verrà scavata una galleria a strapiombo, proprio sotto le case, e la strada-complanare passerà a 70 centimetri dal soggiorno, con l'asfalto che ricoprirà il giardinetto esterno".
Vivere a qualche metro di distanza da un tratto autostradale caotico come quello dell'A24, è già di per sé complicato, ma se dai metri si passa ai centimetri tutto diviene più difficile. Soprattutto se, come racconta il signor Giovanni, "questa situazione nasce da un errore di planimetria nel progetto iniziale: la distanza dalle case doveva essere di 50 metri minimo, invece si è giunti a questi benedetti 70 centimetri". L'errore rimane, dunque, ma i lavori partono lo stesso. "Qui d'estate si vive come in una serra, con le finestre sbarrate per i rumori infernali dell'autostrada - spiega la signora Simonini - e domani cosa succederà? Forse una macchina uscita fuori strada ci piomberà in camera da letto. E menomale che non c'è abbastanza spazio, altrimenti qui costruivano pure un aeroporto".

LE RICHIESTE DEI RESIDENTI - Ciò che emerge, a colloquio con i diretti interessati, è la loro sensazione di isolamento. Antonio Bonanno, residente nella palazzina più in basso rispetto alle altre, denuncia il fatto che "nessuno ci interpella, è come se fossimo trasparenti". E prosegue: "Cosa vorremmo? Che il Comune ci mandi finalmente via da qui facendoci un'offerta decente per l'esproprio, e che questo avvenga attraverso una comunicazione scritta, ufficiale, diversa dal chiacchiericcio avutosi finora". "Non chiediamo la luna - ribatte Antonio, infermiere con bimba di pochi mesi - ma nemmeno di essere presi in giro, come è capitato a me, quando vennero ad offrirmi 2 mila euro per abbattere un metro del mio garage". Proprio quel garage segnato da una linea rossa, all'esterno, ad indicare la demarcazione della strada che verrà. Le ruspe, intanto, scavano ad un centinaio di metri di distanza dalle case. E quando arriveranno qui vicino? Antonio Bonanno non ha dubbi: "Le ruspe dovranno passare sopra di noi. Lavoreranno con l'elicottero, forse, perché qui il cantiere non arriverà".

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