Discarica Corcolle: esposto di Vendetti (Pdl) in Procura
Presentato dal presidente della Commissione Sicurezza del Municipio VIII un atto al Tribunale di Roma contro la possibile localizzazione dell'immondizia nel versante prenestino della Capitale: "Vietata per legge"
Un esposto alla Procura per rappresentare la propria preoccupazione per la realizzazione della discarica di Corcolle - San Vittorino. Questo quanto presentato al Tribunale di Roma dall’avvocato Francesca Romana Fragale a nome e per conto di Fernando Vendetti, in qualità di Presidente Commissione Speciale Sicurezza, Membro Commissione Commercio-Cultura e VV.UU. e Consigliere del Municipio VIII del Pdl. Un esposto nel quale si elencano gli importanti patrimoni archeologici a rischio dell’area come la Villa di Adriano, nella vicina Tivoli, il Borgo di San Vittorino ed il Castello di Corcolle, indicando, anche e soprattutto, i vincoli idreologici e le norme legislative che dovrebbero vietare la discarica per legge.
VINCOLI: Una zona che, come annuncia l’esposto di Vendetti: “è tutelata da vincoli archeologici, paesaggistici e idrologici. Nei pressi della futura discarica pare vi sia anche un acquedotto romano di epoca Imperiale nonché un arco di tufo sempre della stessa epoca. Nel sottosuolo della zona individuata per la realizzazione della discarica vi è un fitto passaggio di corsi d’acqua. Tra i corsi d’acqua presenti nella zona della discarica vi è un affluente dell’Aniene che spesso esonda. Le condutture che portano l’acqua a Roma, pare passino, secondo quanto progettato, all’interno della discarica. Pare che ai cittadini residenti nella zona abbiano negato, o meglio non autorizzato di fare vi sia stato o sia prossimo l’ampliamento dell’Ente Parco Aniene. Tutta la zona circostante è ricca di allevamenti di bestiame, imprese agricole e ovviamente di abitazioni”.
STATO DEL SITO: Esposto che fa leva su uno dei punti della Direttiva 2008/1/CE del Parlamento Europeo relativo ‘allo stato del sito su cui l’impianto sorge’ indicando stupore e perplessità manifestata anche dalla formazione di comitati spontanei, con un “sito attraversato dai quattro acquedotti provenienti dal Simbrivio e dalla Valle dell’Aniene che da Tivoli corrono ad ovest dei paesi di San Gregorio da Sassola e Gallicano nel Lazio. Infatti si può affermare che l’agro tiburtino-prenestino conserva i resti più monumentali dopo il quartiere Appio Latino della periferia romana”.
DANNO SALUTE E AMBIENTE: Esposto presentato al Tribunale di Roma che elenca i danni alla salute e all’ambiente che tale scelta potrebbe comportare: “Sono scientificamente provati gli effetti devastanti derivanti dalla attività delle discariche; l’accumulo di rifiuti solidi urbani nei siti da discarica puntualmente si risolve sempre in un danno all’ambiente circostante".
QUATTRO ASPETTI: Il sito individuato - si legge ancora nel documento - come già precisato in precedenza, è caratterizzato dal passaggio nel suolo sottostante e attiguo al sito da discarica, dal fitto passaggio di corsi d’acqua, rendendo la zona umida e di fatto conferendo al luogo importanti caratteristiche rilevanti sotto diversi aspetti tra i quali: Aspetto idrogeologico (...) Aspetto biologico (...) Aspetto educativo e culturale (...) Aspetto scientifico.
VINCOLI PER LEGGE: Una zona protetta da vincoli archeologici, paessagistici e ideologici, considera l’avvocato Fragale a nome di Vendetti e che, in caso di una discarica, violerebbe le seguenti norme: “Art. 439 c.p. (Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari). Art. 632 c.p. (Deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi). Art. 733 c.p. (Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale). Art. 734 c.p. (Distruzione o deturpamento di bellezze naturali). “Alla luce di questo - conclude l’esposto di Fernando Vendetti - l’area ricompresa tra il Borgo di San Vittorino ed il Castello di Corcolle, è il sito che per legge non può essere destinato ad una discarica”.
