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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Torri Ponte di Nona / via Raffaello Liberti

VIAGGIO TRA I COMITATI | Intervista al Cdq Colle degli Abeti

"Degrado,scuola e mobilità sono i problemi che affrontiamo con impegno ogni giorno. Via Liberti è un'emergenza prioritaria"

Presidente Verdicchio iniziamo con un po’ di storia. Quando è stato costituito il Comitato di Quartiere Colle degli Abeti e con quali obiettivi?

“Il Comitato è nato a ottobre del 2008 fondamentalmente perché Colle degli Abeti era un quartiere nuovo ma privo dei servizi essenziali. Era case e fango. Lo scopo principale per cui ci siamo riuniti nel Comitato era sollecitare le istituzioni per realizzare almeno i servizi primari”.

Da chi è costituito? Avete un organigramma preciso?

“Da cittadini comuni che fanno il loro lavoro e la sera tornano nel quartiere. Ci sono io che sono il Presidente, Christian Murgia il Vicepresidente e poi altri 8 consiglieri: Carmine, Gianluca, Alessio, Pietro, Daniele, Giovambattista, ancora un altro Daniele e Vittorio. Poi ci sono 160 iscritti che si impegnano e collaborano attivamente in ogni nostra iniziativa”.

Veniamo ora alle problematiche del quartiere. Degrado, strade dissestate, illuminazione carente, viabilità critica, Colle degli abeti è spesso additato come “il quartiere di nessuno”. Come fronteggiate questa situazione voi del Comitato?

“Noi segnaliamo puntualmente ciò che non va e siamo in costante rapporto con le istituzioni. Sono segnalazioni concrete corredate da foto e testimonianze dei residenti e devo dire che quasi sempre vengono ascoltate. Nei giorni scorsi, ad esempio, il Pics decoro ha provveduto allo sfalciamento dell’erba in diverse zone da noi segnalate per evitare il rischio degli incendi estivi. Dopo una nostra segnalazione è arrivato l’intervento. Anche la viabilità è migliorata rispetto all’inizio: fino a qualche anno fa le strade non c’erano proprio, man mano ci sono state opere di urbanizzazione  che hanno migliorato la situazione anche se c’è ancora molto da fare. La cosa fondamentale per noi è segnalare tutte le problematiche e le mancanze del quartiere”.

Uno dei problemi più seri è il degrado ambientale. Campagne aperte e terreni a ridosso delle strade ospitano sempre più spesso discariche a cielo aperto. Da parte vostra c’è un grande impegno nel tamponare la situazione, ricordiamo la recente giornata ecologica in cui avete bonificato molte zone del quartiere, ma per combattere il fenomeno ci vogliono interventi concreti anche da parte delle istituzioni. Qual è la vostra posizione a riguardo?

“Sollecitare in continuazione. Negli anni abbiamo fatto tamponare molte situazioni con segnalazioni specifiche, ma proponendo anche soluzioni pratiche. Non ci siamo limitati a lamentele ma abbiamo proceduto con atti concreti, ci siamo rimboccati le maniche: abbiamo pulito noi molte zone del quartiere, abbiamo anche cementificato i terreni per evitare che andassero a scaricare materiali edili e rifiuti ingombranti. Con il delegato alla sicurezza della vecchia Giunta Alemanno ci sono stati diversi incontri, solleciteremo anche la nuova amministrazione perché i problemi ci sono e vanno affrontati, da parte nostra ci sarà sempre la massima insistenza”.

La situazione scuola?

“È grave,  per noi e per tutto il territorio limitrofo. Le scuole sono poche a partire dal nido fino alle medie. Il nostro quartiere non ha scuole e quelle più vicine (istituti comprensivi di Ponte di Nona, Villaggio Prenestino) non bastano. Siamo impegnati con gli altri comitati di quartiere, abbiamo fatto riunioni pubbliche e avanzato proposte per far costruire nuove scuole. C’è stata qualche apertura di nidi e materne ma le richieste rispetto all’offerta sono impressionanti. Le scuole materne di zona hanno esuberi di 500/600 bambini. Le elementari sono sature e già da settembre non si sa come fare, le medie lo diventeranno tra qualche anno. Abbiamo le aree per le costruzioni di nuove scuole e continueremo a chiedere anche alla nuova amministrazione scuole ecocompatibili che sono anche più economiche e più veloci da costruire. Finora però molti progetti e poche realizzazioni. Anche il progetto di destinare 4 aule inutilizzate della Scuola Prampolini alla materna ancora non parte. Ci sono i soldi, ben 150mila euro stanziati, ma occorre un ultimo passaggio burocratico che a causa dello stallo istituzionale ancora blocca tutto”.

Quali sono secondo voi del comitato, che vivete il quartiere, altre emergenze su cui intervenire immediatamente e quali, invece, i punti di forza di Colle degli Abeti?

“Tra le emergenze sicuramente quella di via Liberti, una strada abitata ma allo stato larvale. È dissestata e piena di fango, pericolosa e degradata per chi ci abita. Poi anche il piano di zona B4 Castelverde è tutto da fare, è ancora un cantiere allo stato puro. Altro problema è sicuramente la segnaletica stradale, ancora provvisoria e responsabile di molti incidenti nel quartiere. Colle degli Abeti però potrebbe diventare una bellissima zona in cui vivere se solo si sfruttassero tutte le aree verdi a disposizione. Ci sono tante zone verdi, belle pinete ma per ora più che un’opportunità restano un problema (abbandono rifiuti, incendi)”.

Che rapporto avete con i residenti? Siete un punto di riferimento per loro?

“Quello che facciamo lo facciamo per tutti. Ci conoscono e anche loro ci segnalano problemi e cose che non vanno, ovviamente ognuno per motivi che lo riguardano da vicino. Noi cerchiamo di raggruppare le segnalazioni e intervenire per quel che ci è possibile e spesso ci avvaliamo anche della loro collaborazione, sempre preziosa”.

Com’è il rapporto con gli altri comitati di quartiere?

“Ottimo. Il comitato con cui abbiamo più rapporto è Nuovo Ponte di Nona perché condividiamo problemi comuni come la scuole e il traffico. Tra noi c’è un’ottima sinergia ma anche con gli altri comitati il rapporto è buono. Lo scorso anno, ad esempio, per il problema della discarica siamo stati molto uniti per cercare di risolvere la situazione”.

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