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Via Polense a luci rosse, la rabbia dei residenti: "I nostri figli crescono in mezzo alle prostitute"

L'appello a Tronca e Gabrielli: "Siete obbligati dalla carica, dal servizio che svolgete a risolvere il problema"

Di giorno e di notte. Via Polense diventa sempre più il luogo prescelto di meretrici che sostano lungo la strada. Un fenomeno, questo balzato agli onori della cronaca anche di recente. Dopo il lancio dell'sos legalità del Movimento Cinque Stelle, la scoperta della tratta dalla Nigeria fino al Municipio delle Torri, e la recente rissa tra le prostitute per accapparrarsi il posto migliore sulla strada, anche i genitori scendono in campo per contrastare il fenomeno. E' Andrea De Carolis, residente nel quartiere Castelverde, a lanciare il grido d'allarme e a scrivere al commissario Tronca e al prefetto Gabrielli, una lettera aperta, in cui denuncia il degrado e l'insofferenza come residente prima e come genitore poi. 

"Signor Prefetto e signor Commissario Tronca, cosa deve fare un cittadino per non crescere i propri figli in mezzo alle prostitute? - chiede De Carolis che poi continua - Non sono bastate le decine di segnalazioni fatte al comandante dei carabinieri della stazione Colonna o alla tenenza competenti nonostante abitiamo a Roma, per avere una vita normale". Poi De Carolis spiega il disagio di uscire di casa con i propri figli e assistere alle scene provocate dal fenomeno prostituzione: "Ogni volta che usciamo di casa con i figli piccoli, ogni volta che le figlie adolescenti scendono dai bus di ritorno dal liceo, dobbiamo chiedere permesso alle prostitute, ai loro sfruttatori che si sono impossessati di un pezzetto del territorio di Roma, qui a Castelverde, sulla via Polense". Infine l'appello: "Siete obbligati dalla carica, dal servizio che svolgete a risolvere il problema - poi incalza - non è una gentile concessione a noi cittadini rendere decoroso il pezzo della città in cui viviamo". 

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