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Il ponte dell'Osa chiuso da una settimana: "Chiediamo un'occupazione di somma urgenza"

La riunione dei cittadini e la soluzione proposta dal comitato spontaneo di via Polense

Una riunione spontanea tra i cittadini che vivono nei quartieri a ridosso del ponte dell’Osa per confrontarsi ma soprattutto per capire il da farsi perché qui da oltre una settimana la vita è diventata difficile. Era il pomeriggio dello scorso 5 aprile quando una voragine ha fatto poi franare parte del ponte dell’Osa sulla via Prenestina: un episodio che ha avuto come conseguenza la chiusura del ponte e da allora Castelverde, Villaggio Prenestino e anche Corcolle vivono disagi importanti.  “La situazione è più grave di quanto si possa pensare – ha commentato a margine della riunione Andrea De Carolis, ex assessore della giunta Romanella e da mesi di nuovo in prima linea in difesa del territorio – In queste zone vivono persone con disabilità, malattie e questa interruzione rappresenta un problema di non poco conto che non racconta solo il traffico tra le strade nelle ore di punta”. 

La soluzione che propone il comitato spontaneo dei cittadini di via Polense

E’ tornato alla “lotta” il comitato spontaneo dei cittadini di via Polense, dopo la battaglia vinta contro la discarica: “E’ con questo strumento che intendiamo portare avanti la nostra richiesta – ha aggiunto l’ex assessore – Vogliamo chiedere un’occupazione di somma urgenza creando un’alternativa al ponte che sia un passaggio che inizia dal cancello che si trova a ridosso della chiusura fino a giungere alla parte opposta: si pagherebbe il fitto del terreno al proprietario e nel frattempo si procederebbe alla messa in sicurezza del ponte”. Quello che emerge dalla chiusura del ponte dell’Osa è una situazione di stallo: “Non è stato effettuato nessun controllo, nessuno studio, non si sa nemmeno se il ponte deve essere rifatto o si può riparare”. 

La convocazione dei comitati di quartiere

E’ indetta per il pomeriggio di venerdì 13 aprile una riunione presso l’aula civica di Castelverde convocata dai rappresentanti dei comitati di quartiere alla quale sono stati invitati anche i consiglieri municipali: “Capisco le motivazioni legate alla sicurezza – ha concluso De Carolis – ma non sono d’accordo sul fatto che i cittadini non siano stati convocati e che sia una riunione solo tra comitati, tuttavia mi voglio augurare la motivazione sia solo ed esclusivamente questa”. 

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