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Castelverde Borghesiana / Via di Rocca Cencia

Incendio al Tmb di Rocca Cencia, intervista all'assessora Ziantoni: "Resta la linea della chiusura"

Ziantoni all'interno degli impianti Ama di Rocca Cencia: "Abbiamo chiesto alla sindaca nuove zone di trasferenza, puntiamo a un piano industriale coraggioso"

Poco prima delle 20 di domenica sera un incendio ha interessato il TMB di Rocca Cencia. Le fiamme sono state spente in meno di un’ora ma le conseguenze sul funzionamento dell’impianto collocato nella periferia est della Capitale sono state inevitabili: lavorerà a mezzo servizio. Sul posto nella serata di ieri anche la sindaca Raggi oltre che il presidente Romanella, l’assessora Ziantoni e alcuni consiglieri municipali. Contro l’impianto, i cittadini si battano da anni e ne chiedono la chiusura immediata e in molti erano lì a contestare la prima cittadina.
Quanto manca alla chiusura dell’impianto? Lo abbiamo chiesto a Katia Ziantoni, assessora all’ambiente della giunta Romanella del parlamentino di viale Cambellotti.

Da quando vi siete insediati ad oggi, cosa è stato fatto per la chiusura del TMB?

"Questa Giunta ha lavorato, sin dai primi mesi del mandato, per evitare l'ampliamento di Rocca Cencia, migliorare la gestione del TMB e il servizio di raccolta, fondamentali per porre fine ad un'impiantistica pesante e scellerata, costruita pezzetto dopo pezzetto sull'emergenza. Abbiamo presentato, in sede di VIA presso la Regione Lazio, le osservazioni ostative alla realizzazione di un biodigestore destinato a trattare 50.000 t di rifiuti organici della Capitale proseguendo le battagli iniziate da cittadini e insieme ai cittadini prima di entrare nelle istituzioni. Il procedimento si è concluso soltanto nei primi mesi del 2018 quando la Regione Lazio ha dato parere negativo alla realizzazione dell'impianto voluto dalla Giunta Marino. A Gennaio 2017, dopo soli 6 mesi dall'inizio del mandato, AMA, tenendo fede agli impegni presi con il Municipio, ha spento il tritovagliatore mobile attivato con un'ordinanza del Sindaco Marino per trattare sui piazzali esterni del TMB di Rocca Cencia altre 300 t giornaliere di rifiuti indifferenziati. Abbiamo avviato diversi sopralluoghi all'interno del TMB diffidando AMA per il mancato rispetto delle prescrizioni previste dall'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e allertando la Procura, ARPA e gli enti preposti al controllo per accendere un faro sulla gestione e sui miasmi provenienti dal polo industriale che da anni, ormai assediano il versante. Sono state indette due gare per la gestione dei rifiuti indifferenziati trattati all'interno dei TMB: entrambe andate deserte.

Nel frattempo è stata riaperta l'AIA per il rinnovo dell'autorizzazione sui TMB di AMA. Anche in quella sede il Municipio VI ha depositato osservazioni ostative, confermate dal parere negativo dell'ARPA, parere che fu identico anche per il Salario. Il procedimento è ancora in corso e continueremo tecnicamente a dimostrare l'incompatibilità dell'impianto e del polo industriale in un versante dove, nel 2008, era stata firmata, in linea con il PRG, una convenzione con la Sorain Cecchini, di proprietà Cerroni, per la riqualificazione di tutta l'area. Di fatto le emergenze degli anni passati hanno fatto nascere al posto di un deposito, gli impianti che ci sono oggi, pubblici e privati, senza una vera pianificazione e senza mai creare un'alternativa. Un’alternativa che neanche la Regione Lazio sembra avere dal momento che 51 Comuni portano i propri rifiuti a Rocca Cencia, nel vicino impianto di Porcarelli. Abbiamo sollevato la questione persino all'Assessore Valeriani, in occasione di un incontro pubblico preso il Municipio III. E lo abbiamo fatto in quella sede perché in tutti i Consigli e i tavoli convocati su Rocca Cencia, l'assessore regionale non si è mai presentato e questo ci fa riflettere sul fatto che la vicinanza dell'impianto Porcarelli, ex Colari, sia stata e sia la vera differenza rispetto al Salario, impianto gemello al nostro, distrutto dal recente incendio".

Che cosa immaginate per il TMB?

Sul TMB resta la linea della chiusura. Chiusura votata con due atti di consiglio e con una memoria di Giunta che indica gli indirizzi al nuovo piano industriale. Vogliamo che quel sito diventi un luogo a servizio del territorio e della raccolta differenziata con un'isola ecologica dedicata (sarebbe la seconda del municipio) e un centro del riuso e del riciclo con la vendita diretta dei materiali riciclati. Una parte di Rocca Cencia ospita già una fetta del personale e dei mezzi dedicati alla raccolta, oltre a una linea di selezione del multimateriale. La linea del TMB e la trasferenza sono assolutamente insostenibili per chi vive sul quadrante. Parliamo in totale di circa 1500 t di rifiuti indifferenziati al giorno.

Quanto manca e cosa manca perché il vostro progetto si realizzi?

Ieri notte mentre eravamo all'interno del TMB abbiamo sollecitato la Sindaca sull'attivazione delle nuove zone di trasferenza. Trovare siti di prossimità che accolgano i rifiuti indifferenziati diretti ad impianti terzi è un passo necessario non solo per togliere la fetta principale di rifiuti all'interno dell'impianto, ma anche per migliorare ulteriormente i flussi di raccolta, spesso rallentati da un sito nel quale si concentrano troppi processi. Parliamo di circa 1000 t al giorno di rifiuti indifferenziati che oggi vengono stoccati all'interno del TMB prima di essere caricati su altri camion diretti agli impianti di trattamento. L'individuazione di questi siti doveva terminare a fine Gennaio, ma le dimissioni della Montanari hanno rallentato le attività che comunque stanno proseguendo. La trasferenza ha bisogno di un'autorizzazione regionale e di tempi più lunghi. Quello che noi auspichiamo è che si trovi la strada più veloce e più sostenibile non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto ambientale. I siti di trasbordo potrebbero essere una valida alternativa: nessuno stoccaggio a terra, nessuna autorizzazione regionale e in 48 ore i rifiuti devono, per legge, lasciare il deposito per raggiungere gli impianti di trattamento. Stiamo lavorando a questo obiettivo perché a quel punto le 500 t di rifiuti indifferenziati, che giornalmente vengono trattati nel TMB di Rocca Cencia, sarebbero facili da collocare. Con la Sindaca abbiamo parlato anche di questo e della necessità di ribaltare l'attuale sistema puntando ad un piano industriale coraggioso, fatto di piccoli impianti di riciclo a servizio della raccolta differenziata, slegato dalle logiche del TMB.

Ziantoni ha concluso: "Vorrei dire ai cittadini che protestare è un diritto sacrosanto e un dovere nei confronti di noi stessi e delle future generazioni. Bisogna farlo però senza strumentalizzazioni nella consapevolezza che si sta procedendo un passo alla volta perché non ci siano più una nuova Rocca Cencia o una nuova Malagrotta".

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