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Sabato, 20 Aprile 2024
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Torre Spaccata, lo scandalo degli alloggi occupati: “L’Ater non fa nulla per liberarli”

La denuncia di Annamaria Addante, presidente dell'associazione proprietari-inquilini Iacp e Ater. "La politica non vuole risolvere il problema delle case popolari perché 'ci inzuppa il pane'", spiega l'ex consigliera municipale

A Torre Spaccata il tasso di alloggi occupati è il più alto di tutta Roma. Ma non sono tutti abusivi, come spiega Annamaria Addante, presidente dell’associazione proprietari-inquilini Iacp e Ater, fondata nel 1994. 

“Attualmente ci troviamo in una situazione scandalosa: sui media, a fine agosto, è stata pubblicata ‘la lista nera’ degli occupanti. Sono 5378, ma non tutti abusivi – spiega Annamaria Addante –. Nell’elenco mancano i cosiddetti ‘furbetti’, che, ad esempio occupano casa, non si autodenunciano e continuano a pagare le bollette a nome della persona deceduta. Nella categoria degli ‘occupanti abusivi’ rientrano sia quelli che ‘sfondano’ e si impossessano di un alloggio che quelli che rimangono dentro casa perché convivevano con il legittimo assegnatari: la legge 33/87 lo consentiva, poi è stata modificata con la legge 12 del 1999.  annamaria_addante-2
Siamo in questo ‘casino’ grazie alla gestione fallimentare delle Ater e della gestione Petrucci. La Dott.ssa Graziosi, in particolare, ha adottato una gestione folle, esaltata, applicando la legge 12 del’99 a suo piacimento. All’inizio, i figli che facevano parte del contratto originario al momento dell’assegnazione erano considerati comunque occupanti abusivi e solo dopo anni, siamo riusciti ad ottenere che i figli avessero diritto al rientro, ma stiamo ancora lottando per far applicare l’ampliamento del nucleo famigliare previsto dalla legge 12. Questo assurdo modo di interpretare la legga ha causato una marea di occupanti abusivi. 

Oggi scoppia lo scandalo degli alloggi occupati: nella quarta zona e nella sesta zona è stato rilevato il maggior numero di occupazioni. Perche? La cosa strana è che appena un alloggio viene riconsegnato con l'istallazione di una porta blindata con l’allarme, viene immediatamente occupato. L’Ater non ha fatto nulla per liberarli. Il punto è che dietro ogni pratica c’è una famiglia, una storia. Qui una buona politica sul problema case manca da oltre 40 anni. 

Torre Spaccata fa parte dell’ultimo ‘Piano Casa’ di Fanfani. Tutti gli alloggi previsti dai piani di vendita non sono stati tutti venduti, ma solo una piccola parte, creando discriminazioni tra gli stessi assegnatari. La Romeo presenta situazioni meno gravi dell’Ater, forse perché gli impiegati della Romeo non sono avvezzi a perseguitare gli inquilini. I residence costano alla comunità 37 milioni di euro l’anno e alcune persone vivono in queste strutture da oltre 20 anni. Alcuni residence poi sono gestiti da movimenti.
Per risolvere il problema casa in breve tempo bisognerebbe vendere tutto il patrimonio immobiliare e con il ricavato investire per dare un alloggio a chi non ce l’ha, riqualificando le strutture abbandonate o utilizzare gli appartamenti invenduti dei costruttori facendo un accordo con gli stessi per acquistare un numero di alloggi a prezzo di costo per soddisfare la richiesta di casa e assegnarli con patto di futura vendita. Gli uffici di zona lavorano male e la situazione si è aggravata con l’arrivo di Petrucci. Prima il cittadino era ascoltato attraverso un ricevimento pubblico. Ora, invece, può solo chiedere un appuntamento tramite call center: ma è un’impresa impossibile, ci vuole oltre un anno. Inoltre, le manutenzioni non si fanno o, quando avviene, gli interventi vengono realizzati in modo pessimo, considerati i molteplici subappalti: un tema su cui sarebbe opportuno indagare a fondo”.

OCCUPATO DAL FIGLIO USCITO DI PRIGIONE - Una titolare di un alloggio aveva riconsegnato all’Ater l’appartamento perché sapeva che il figlio sarebbe uscito presto di prigione. Ma l’abitazione non è stata presa in consegna. Così il figlio si è fatto aprire dai Vigili del Fuoco ed è entrato. Alla fine ha rivenduto l’alloggio. L’Ater è stato avvertito della situazione e non ha fatto nulla. 

MALATO E IN MEZZO AD UNA STRADA DOPO AVER CHIESTO UN CAMBIO DI ALLOGGIO - A Torre Maura, un legittimo assegnatario aveva chiesto un cambio per  avere un alloggio piccolo: il giorno stabilito per effettuare il cambio non era nell’appartamento: i fratelli, non aventi diritto, hanno preso a spintonate l’impiegata e si sono impossessati dell’appartamento. La responsabile della zona  ha chiamato il suo collega e hanno fatto uscire il ragazzo dall’alloggio più piccolo. Ora quest’uomo, che è malato, è in mezzo ad una strada. 

“La politica da oltre 20 anni non vuole risolvere la questione della case popolari – prosegue il presidente dell’associazione –. I movimenti dietro alle occupazioni sono organizzati e protetti anche politicamente. Da quando governano il sindaco Marino e il vicesindaco Nieri, nella Capitale si sono verificate 35 nuove occupazioni. Inoltre, è in atto una lotta tra la Procura, il Commissariato e il Comune di Roma: la Procura vuole sgomberare, il Comune no. Come associazione siamo contrari al fenomeno dell’occupazione perché, in questo modo, si mette sempre a rischio la sicurezza delle persone e non sempre chi occupa ne ha veramente bisogno”. 

OCCUPANTI CHE LAVORANO IN BANCA E VIVONO IN VILLA - Tempo fa, a via Livraghi è stato occupato un appartamento poi subaffittato: entrambi gli occupanti sono impiegati di banca e vivono in una villa a Frascati. 

“15 anni fa Antonio Di Maggio, l’ex Comandante della Polizia municipale dell’VIII Gruppo – conclude l’ex consigliera –, aveva tentato di ‘moralizzare’ l’ambiente delle case popolari a Tor Bella Monaca, ma ha dovuto fermarsi perché non ha avuto nessun appoggio dalla politica. Anzi, qualcuno gli ha suggerito di ‘farsi gli affari suoi’”.

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