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Elezioni al campo Salone, 21 luglio: “Gravi irregolarità”

Irregolarità durante le elezioni del Comitato di Rappresentanza presso il "villaggio attrezzato" di via di Salone a denunciarlo l'associazione 21 luglio

Dal 30 giugno 2011 sono in corso le elezioni del Comitato di Rappresentanza presso il "villaggio attrezzato" di via di Salone, il primo, nella città di Roma, ad essere interessato da questo intervento giudicato dalle autorità locali un passaggio importante per l'attuazione del Piano Nomadi.
Con una lettera inviata ieri al sindaco di Roma Gianni Alemanno l'Associazione 21 luglio ha ravvisato gravi irregolarità e violazioni del Regolamento Comunale che metterebbero a serio rischio la correttezza della votazione in corso.
L'Associazione ha denunciato la mancata osservanza del comma 4 articolo 2 del Regolamento Comunale quando afferma che "La lista dei Candidati eleggibili verrà affissa all'ingresso del Villaggio ed in ogni altro luogo di comune accesso e visibilità, da dieci giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale". Nessuna lista dei candidati è stata affissa all'interno del campo nei giorni precedenti la votazione e solo il giorno stesso del voto è stata resa pubblica e visibile all'interno del "villaggio".
La mancata affissione della lista dei candidati "da dieci giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale", così come previsto dal Regolamento Comunale, comporta la loro illeggitimità a partecipare alla competizione elettorale e implica l'immediato annullamento delle elezioni in corso nel "villaggio" di via di Salone e la ripetizione delle stesse nel rispetto delle regole democratiche.
Dall'analisi del suddetto Regolamento, l'Associazione 21 luglio ha inoltre ravvisato una probabile violazione di carattere costituzionale nell'art. 6, comma 1, punto b), laddove vengono indicate tra le circostanze per le quali i rappresentanti del campo perdono il loro titolo: "intervenute condanne in sede penale in primo grado (o gradi successivi)".
La presunzione di innocenza è però sancita dalla Costituzione Italiana la quale recita all'articolo 27, comma 2 che «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Emerge dunque nella norma del Regolamento Comunale un chiaro profilo discriminatorio che verrà preso in esame nei prossimi giorni dall'Antenna Territoriale Anti-Discriminazione alla quale l'Associazione 21 luglio ha segnalato il caso.

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